Torniamo a parlare di acque minerali, presentandovi la nostra nuova speciale guida alle acque minerali più leggere (con il residuo fisso più basso) disponibili nel nostro Paese. Come noto, il Residuo Fisso determina la leggerezza di un’acqua minerale, nello specifico, consiste nella quantità di sostanze inorganiche presenti nell’acqua ed è normalmente espresso in milligrammi per litro: si ottiene facendo evaporare l’acqua a 100 °C, con successiva essicazione a 180 °C.
Grazie al valore ottenuto, le acque vengono successivamente classificate in “minimamente mineralizzate” (residuo fisso inferiore/uguale a 50 mg/l), “oligominerali” (50-500 mg/l), “medio minerali” (501-1.500 mg/l) e “ricche di sali minerali” (superiore a 1.500 mg/l). Quelle maggiormente commercializzate in Italia, sono quelle Oligominerali, che rappresentano circa il 50% di tutte quelle in commercio. Le acque ‘minimamente mineralizzate‘ sono per lo più consigliate perchè favoriscono la diuresi e indicate per chi ha problemi di calcoli renali. Le ‘oligominerali‘, grazie al ridotto contenuto di sali minerali, favoriscono la diuresi e contengono livelli bassi di sodio. Le acque ‘minerali‘ hanno applicazioni diverse a seconda del tipo di sostanze disciolte in essa (bicarbonato, calcio, magnesio.. ) e normalmente non devono essere bevute in quantità eccessive (fino ad un litro al giorno) alternandole poi con acqua oligominerale. Le acque ‘ricche in sali minerali‘ ) vengono assunte principalmente a scopo curativo e in molti casi sono vendute in farmacia, ma spesso anche nei supermercati.