le conifere sono d’immensa importanza ecologica: sono le piante che dominano in vastissime aree, in particolare nelle foreste boreali dell’emisfero settentrionale, ma anche in climi simili sulle montagne delle zone più meridionali. La foresta di conifere è una associazione di alberi sempreverdi come di pini, abeti, larici; in questa però non mancano alberi con foglie caduche come betulle, salici, pioppi.
Morfologia
Il nome conifera significa “portatrice di coni” che sarebbero poi le “pigne”. Piante di norma abituate a climi montani (ma talvolta adattate anche sulle rocce del mediterraneo), hanno aghi al posto delle foglie, sviluppati come difesa dalla disidratazione o dalle condizioni ambientali estreme.
Le foglie di molte conifere sono aghi lunghi e sottili, ma altri hanno foglie piatte a scaglie triangolari. Le conifere di solito sono piante monoiche, ma alcune sono sottodioiche o dioiche. I semi delle conifere si sviluppano in un cono protettivo chiamato strobilo. Gli strobili impiegano dai quattro mesi ai tre anni per raggiungere la maturità e possono variare da 2 mm a 600 mm in lunghezza.
Particolarità
Molte conifere producono resine profumate, secrete per proteggersi da insetti e funghi. La resina fossilizzata si trasforma in ambra.
Le foglie possono servire come criterio di riconoscimento per le piante.
Proviamo a fare un esempio con le Conifere.
La premessa importante è che tale criterio è valido solo per le piante adulte, infatti, molte conifere possiedono due tipi di aghi distinti a seconda della fase di svuiluppo.
Le foglie sono molto diverse ma rispondono al criterio generale di risparmio dell’evaporazione. Più comuni sono le foglie ad aghi, che possono variare per la lunghezza, per il colore e sopratutto, per la modalità di inserzione sul ramo.
Foglie aghiformi riunite da una guaina comune e inserite sul ramo in gruppi di 2, 3, 5: Pini, Abies
Foglie aghiformi raggruppate a mazzetti e inserite all’estremità di piccoli rami legnosi: Cedro e Larice.
Foglie lineari inserite sul ramo isolatamente: Taxus
Foglie a piccole squame dispostea embrice sul ramo: Cupressus
Foglie a grandi squame fortemente imbricate tra loro e disposte a spirale intorno al ramo: Araucaria
Foglie a lamina larga a ventaglio, pur con una nervatura del tutto diversa da quella delle latifoglie: Ginkgo biloba.