Porte vecchie, porte antiche, portoni vecchi e portoni antichi, questo l’oggetto della mia attivita’;ormai chiunque ristruttura un cascinale vecchio o una fattoria o un casale antico ci colloca almeno una vecchia o antica porta. Una porta rustica, povera, vecchia, ma di grande sapore ed arredativa come neanche un mobile lo sarebbe, oppure raffinata, elegante preziosa. In questi ambienti sono diventate quasi una necessità.
Generalmente e primariamente una porta o un portone servono per chiudere, per proteggere, difendere, occultare, nascondere, poi anche per essere gradevoli ed arredare. Le porte vecchie ed antiche hanno anche un’altra funzione;arredano si’, ma creando un’atmosfera che una porta nuova molto spesso non puo’ creare in un ambiente caratterizzato per esempio da travi e travetti al soffitto, cotto a pavimento oppure pavimenti in legno lavorati in modo totalmente artigianale e piallati a mano.
Il carattere forte, materico, di una vecchia porta in castagno dell’ ’800, rustica, ma pulita, restaurata a regola d’arte e finita a gomma lacca e cera d’api, con quel colore che varia da posizione a posizione o a seconda di come la luce la illumina, con quelle sfumature che vanno dal color te’ , al coffee, all’ambra perlacea della gomma lacca, al tabacco, al noce chiaro, al castagno antico scuro, è pressoche’ inimitabile. Da sola, incorniciata da una parete, è un solitaire, un gioiello di arredo che strappa il sorriso, che evoca ricordi, i tempi passati, quello che eravamo ed un calore. . . ritrovato. Molto spesso una vecchia porta o una porta antica arreda piu’ di un mobile, si’ perche’ personalizza di piu’;il mobile puo’ essere trasportato in una casa o nell’altra, la porta antica no.
Li’ in quella posizione è un. . . quadro unico, non ripetibile, che li’ dice una cosa , ma che in un’altra posizione da’ una sensazione completamente diversa. Spesso mi capita di(prevalentemente da signore e signorine)imparare cose nuove in relazione all’utilizzo anche improprio o inusuale di porte vecchie, di porte antiche e di ante o antine;. . . porte collocate in orizzontale dietro il letto, a parete, come testiere favolose ed uniche(chi Vi potra’ dire ho un letto come il Tuo?); oppure come piano di seduta, con un unico battente di portoncino, di una tavernetta, oppure ancora come quinta di separazione ed altre mille di queste stupende idee. . .
Storia
Dal latino Porta, con questo termine si definisce la chiusura ad una semplice imposta o a due battenti applicata ad una apertura praticata in una parete per consentire l’ingresso e l’uscita. L’evoluzione formale e stilistica della Porta riguarda la storia dell’architettura e della scultura quando si presenta decorata. I battenti delle porte sin dall’antichita’ furono prevalentemente lignei, cosi’ come ci ricordano quelli egizi in sicomoro, talvolta con rivestimenti in bronzo, come nelle Porte Assire, o con decorazioni dipinte, come nei palazzi di Creta e di Tirinto ove sono stati rinvenuti i piu’ antichi esempi di Porte del mondo greco.
Nell’Antica Roma le Porte, come ci testimoniano diverse raffigurazioni artistiche, ebbero decorazioni artistiche molto elaborate sugli interi battenti. Dall’eta’ Paleocristiana si ebbe una produzione parallela di battenti in legno(nel medioevo ornati spesso con ferro battuto)e in bronzo, di cui ci sono pervenuti piu’ abbondanti esemplari. Tra i piu’ antichi esempi lignei la Porta maggiore della Basilica Ambrosiana a Milano del secolo IV e la Porta di S. Sabina a Roma del secolo V entrambi con riquadri in cui sono raffigurate a rilievo scene sacre.
Grandi furono i capolavori Rinascimantali di Porte, dovuti ai nomi piu’ illustri della scultura italiana. Il Barocco impose invece il gusto dell’asimmetria e della esuberanza ornamentale con sinuosi intrecci di elementi vegetali, antropomorfi e zoomorfi. Raffinate furono poi le interpretazioni delle Porte del Rococo’ a cui seguirono, col Neoclassicismo Porte con una severa ripresa di forme e motivi classici. Per arrivare ai giorni nostri passando, troppo velocemente forse, alla tendenza di armonizzare le porte(interne) alla Boiserie. Prevalentemente, nelle porte interne, fu’ impiegata la impostazione a riquadri. Venezia e Genova diedero invece l’imput per la produzione delle Porte laccate(fatte a Laccatura Artistica), dipinte a mano e dorate a foglia. Certo molto veloce e riassuntiva, ma questa è una mini storia delle Porte e Portoni.
Caratteristiche
Noi ci dedicheremo soprattutto alle caratteristiche di Porte antiche e Portoni antichi trascurando le porte nuove, cioè quelle di attuale produzione industriale. In generale diciamo che sia che una Porta che un Portone sono costituiti prevelentemente, nella soluzione piu’ comune quella a riquadri, da traversi(quelli orizzontali) e da montanti(quelli verticali) che compongono o l’anta o i due battenti. Si perche’ tecnicamente la porta ad anta unica è costituita da un’anta, mentre se sono due si chiamano battenti(battono tra loro). All’interno delle luci composte dall’incontro tra montanti e battenti sono collocati dei pannelli, ad incastro, che possono essere lisci o lavorati ed anche percio’ intagliati, intarsiati o traforati.
Le giunzioni o connessioni tra montanti e traversi nel passato erano attuate con spine in legno che ancora oggi potrete notare se guardate con attenzione una Porta vecchia o antica. C’è da tenere presente che una volta, montanti e traversi erano connessi solo con spine in legno e non incollati;perche’?direte!Per consentire al legno tutte le sue naturali e possibili escursioni. . . .
Questa descrizione della struttura non è una semplificazione eccessiva e vale sia per Porte interne che per Portoni(esterni), quello che varia o variava sono gli spessori e le essenze usate(il tipo di legno). Ovviamente i pannelli poi potevano essere svasati all’estremita’ (bisellatura) per essere meglio infilati nei traversi e montanti, ma sempre senza colla. Il traverso inferiore poi(quello piu’ vicino al pavimento ed alla soglia) in genere, sia per le Porte che per i Portoni, era piu’ alto di quello superiore o centrale e nel Portone faceva anche da zoccolo. In passato le porte erano poi direttamente fissate al muro con zanche e piane in ferro che venivano murate nel muro e non prevedevano l’uso di un contorno porta o sembrano;questa è una particolarita’ che caratterizza le Porte antiche ed i Portoni antichi, oggi le nuove sono prevalentemente dotate di sembrani. Nella collocazione di una porta vecchia o di una porta antica questo dei fissaggi è un’elemento al quale dare importanza.
Tipologie
La prima grossa distinzione da fare è tra Porte vecchie e porte antiche da una parte e portoni dall’altra. Anche se sostanzialmente non sono dissimili, diremo che primariamente si distinguono in porte vecchie, porte antiche e portoni vecchi ed antichi con “finitura legno a vista” e finiture che prevedono una coloritura superficiale del legno e pertanto nascondono la venatura del legno(non a vista). Queste ultime si definiscono in vari modi. . . verniciate, laccate, smaltate, ma fanno tutte riferimento alla stesura di mani successive di vernici colorate sul legno. In questo ambito, impropriamente si dicono anche . . . laccate, ma è un termine di abbellimento, un’affinamento del termine. . . verniciate cosi’ riduttivo e povero.
In effetti la Laccatura Artistica(da non confondere pertanto con la. . . laccatura. . . generica che è un’altra cosa)è un procedimento esclusivamente artigianale anzi direi artistico:nasce a Venezia e a Genova nel ‘ 600, ed è una tecnica lunga, difficile e laboriosa , con la quale venivano appunto laccate delle porte(ma, non solo porte anche i mobili) e che prevedeva che dopo una lunga preparazione dei supporti lignei si procedesse con colla di coniglio, gessature a caldo, carteggiature, levigature, coloriture, dorature, dipinture eventuali ed anticature del colore tutto esclusivamente a mano ed a pennello!Ma torniamo alle finiture, dicevamo. . . finiture legno a vista e. . . non , tra queste ultime quelle verniciate e quelle Laccate;per la finitura legno a vista esistono per le verniciature di serie molte vernici trasparenti sia a solvente che ad acqua, io nella mia bottega le finiture legno a vista le realizzo solo ed unicamente con la gomma lacca (come si dovrebbe nel restauro di mobili) e non uso altre vernici trasparenti in commercio, pertanto produco io le mie . . . vernicette.
Nell’ambito poi delle diverse finiture , molti possono essere i motivi, i disegni e le forme delle porte vecchie ed antiche e questo risponde alle esigenze del cliente che a suo tempo la fece costruire, all’abilita’ dell’intagliatore che le intaglio’, alle abitudini e tendenze locali, oltreche’ alle tendenze stilistiche di quel periodo.
Accessori
Le porte vecchie ed antiche ed i portoni vecchi ed antichi, hanno come le porte ed i portoni nuovi degli accessori, la grande differenza sta’ nel fatto che in passato tutta la produzione di elementi accessori per esempio, chiodi in ferro, spine in legno, maniglie in ottone o bronzo, pomoli in legno o bronzo o ferro, catenacci in ferro, saliscendi (un catenaccio verticale)in ferro, erano tutti prodotti da chi “faceva” la porta oppure da un’altro artigiano che con il fuoco, il mantice, la mazza, picchiando sul ferro arroventato plasmava il ferro sino a dargli la forma e le dimensioni volute da Lui e dal committente. Voi capite che razza di differenza c’è dall’andare presso una ferramenta a comperare dei chiodi e farseli!, uno per uno!o farli fare al fabbro uno per uno!!
E questo vale per tutte quelle parti in metallo, per esempio in ferro fucinato, che sono dei veri e propri capolavori artigianali. Catenaccini con dei ricci deliziosi, grossi catenacci singolari e massicci. . questa è la grossa differenza, la manualita’ esclusivamente artigianale ed il prodotto standard, stampato, prodotto con rigorosa uguaglianza tra un pezzo e l’altro certo, ma senza arte.
Ho tirato giu’ da porte, maniglie in ferro fatte a mano che era un piacere osservarle per la delicatezza di esecuzione, per i dettagli, pur se realizzati non nella cera, ma nel ferro!!Molto spesso questi oggetti(pardon!accessori) erano realizzati in ferro fucinato a mano, era il metallo meno costoso, in bronzo, ho trovato fusioni fantastiche di maniglie, una coppia pertanto in teoria uguali, ma guardandole bene erano una diversa dall’altra!. A volte le fusioni in bronzo erano anche dorate, poi in ottone, questi erano i materiali comuni. Senza dimenticare maniglie in legno, certo spesso semplici e rustiche, ma anche in legno. In qualche Porta antica finita a laccatura artistica ho trovato pomoli circolari in porcellana bianca, deliziosi anche questi, spesso accostati a Porte Antiche stilisticamente I Neoclassicismo detto anche Luigi XVI
Come scegliere
Bella domanda!Per prima cosa Vi consiglierei di affidarVi a chi conosce questo prodotto perche’ visivamente e superficialmente tutti riteniamo di poter comperare qualsiasi cosa da soli, ma a volte(ed è successo anche a me )un prodotto ha caratteristiche che sono rilevabili solo da un’occhio allenato ed abituato al prodotto stesso. Questo significa, sopratutto se parliamo di una serie di porte antiche o di una porta antica di valore, di riferirsi al commerciante oppure al Vostro restauratore di fiducia.
Una porta antica deve essere scelta perche ci piace, ci prende si’ e su questo non ci sono dubbi, ma occorre pensare anche alle misure e cioe’ porsi il problema se questa porta antica, essendo un po’ piu’ bassa delle porte nuove(per esempio)ci va’ bene lo stesso. Poi. . . . la mano?
Cioè apre a spingere o a tirare?Destra o sinistra?Comunque nel caso ci piaccia una porta antica dobbiamo sapere che con queste porte dovremo necessariamente adattare la luce murale(la bucatura nel muro)alla porta stessa e non viceversa. Pertanto sarebbe logico con le porte antiche prima cercare la Porta Antica che ci piace e poi adattare la luce nel muro alla nostra Porta trovata. Io molte volte mi sono detto disponible e do’ consulenze a chi ha problemi inerenti alle porte vecchie o antiche anche in riferimento al montaggio a muro.