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Come Coltivare l’Echinodorus in Acquario

L’Echinodorus è un genere di piante acquatiche appartenente alla famiglia delle Alismataceae. Sono comunemente conosciuti come “sword plants” a causa della loro forma a lama di spada delle foglie.

Caratteristiche comuni degli Echinodorus

-Foglie grandi e lunghe, di solito verde scuro
-Fusti sottili e lunghe radici
-Producono fiori in cima al fusto, che possono essere bianchi, rosa o rossi
-Possono crescere fino a 90 cm di altezza
-Preferiscono un ambiente con una buona illuminazione
-Necessitano di nutrienti per crescere
-Possono essere coltivate sia in acquario che in laghetti da giardino
-Possono essere utilizzati come piante di fondo o come piante di punta.
Gli Echinodorus sono piante durevoli e adattabili, e possono essere coltivate in diverse condizioni di acqua e luce. Essi sono comuni in acquari d’acqua dolce, ma possono anche essere coltivati in acquari d’acqua salata.

Varietà

Ci sono diverse specie di Echinodorus, ma alcune delle più comuni utilizzate in acquari e laghetti da giardino sono:
-Echinodorus cordifolius, nota anche come “sword plant”, questa specie ha foglie lunghe e strette con una forma a lama di spada.
Echinodorus bleheri, nota anche come “amazon sword”, questa specie ha foglie grandi e larghe con una forma a lama di spada.
-Echinodorus grandiflorus, nota anche come “large-flowered sword plant”, questa specie ha foglie lunghe e strette con una forma a lama di spada e produce fiori grandi e vistosi.
-Echinodorus osiris, nota anche come “red osiris”, questa specie ha foglie verde scuro con una forma a lama di spada e produce fiori rossi.
-Echinodorus parviflorus, nota anche come “dwarf sword plant”, questa specie ha foglie più piccole rispetto alle altre specie e cresce ad un’altezza più bassa.
E’ importante notare che le diverse specie possono presentare caratteristiche differenti in base alla condizioni ambientali e alla coltivazione.

Coltivazione

Per coltivare l’Echinodorus in un acquario, è importante tenere presenti alcuni fattori chiave:

Luce. Echinodorus richiede una buona illuminazione per crescere. Assicurati di fornire una luce adeguata per la tua specie di Echinodorus.

Nutrienti. Echinodorus richiede nutrienti per crescere. Assicurati di fornire un fertilizzante specifico per piante acquatiche e di mantenere un adeguato livello di nutrienti nell’acqua.

Substrato. Echinodorus richiede un substrato adeguato per crescere. Utilizza un substrato di ghiaia o sabbia fine per aiutare le radici a penetrare e fornire una base solida per la pianta.

Temperatura dell’acqua. Echinodorus cresce meglio in acqua calda. Assicurati di mantenere una temperatura compresa tra i 22 e i 28 gradi Celsius.

CO2. Echinodorus richiede un adeguato livello di CO2 per crescere. Assicurati di fornire un adeguato apporto di CO2 attraverso un sistema di fertilizzazione a base di CO2 o attraverso la piantagione di piante che producono naturalmente CO2.

Pianta la tua Echinodorus nel substrato, in modo che le radici siano completamente coperte. Assicurati che la pianta sia ben posizionata e che non ci siano problemi di stabilità.

Echinodorus richiede una manutenzione regolare. Assicurati di rimuovere le foglie morte e le radici in decomposizione per evitare la proliferazione di alghe.

Echinodorus è compatibile con la maggior parte delle altre piante e pesci d’acquario, ma assicurati di scegliere specie che tollerano le stesse condizioni di acqua e luce.

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Come Pulire i Gioielli

Trattateli come si meritano, conservandoli ciascuno nel proprio astuccio o almeno ciascuno avvolto in carta velina: se li teneste alla rinfusa tutti in uno stesso cofanetto, le pietre più dure, e soprattutto il diamante che è durissimo, potrebbero graffiare o scheggiare quelle più tenere o il metallo prezioso delle montature.

PULITURA

Il prodotto più efficace per la pulitura è l’acqua calda in cui venga sciolto un po’ di detersivo con l’aggiunta di qualche goccia di ammoniaca (tranne nel caso delle perle, perché l’ammoniaca le danneggerebbe). Strofinateli, delicatamente, con uno spazzolino che con le sue setole penetra dappertutto eliminando ogni traccia di sudiciume, dopo di che non vi rimarrà che sciacquarli in acqua calda e asciugarli con una carta velina.

LUCIDATURA

Per ridare lucentezza all’oro strofinatelo con una pelle di daino ma lavorando con mano leggera e più leggera che mai se si tratta di oro placcato, ovviamente, perché lo straterello del prezioso metallo verrebbe via.

AVVERTENZA

Per quanto riguarda le collane di pietre preziose e semipreziose o di perle, ecc., controllate frequentemente il filo, tanto più spesso quanto più sono pesanti, e non appena notate che incomincia a logorarsi provvedete a farlo cambiare.

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Come si Pulisce la Piastra per Capelli

La maggior parte delle donne di ogni età, spesso si trova ad utilizzare la piastra per i capelli, siano essi lisci, ricci o mossi, molto spesso si avverte la necessità di un cambio di look anche perchè spesso, essendo piuttosto insicure, non sempre ci si accetta per quello che si è e si desidera essere diverse, magari se siamo lisce vogliamo essere ricce e viceversa.

La piastra per i capelli pertanto, è un elettrodomestico molto apprezzato e soprattutto se usato frequentemente, necessita di cure costanti e manutentive, legate soprattutto alla pulizia dell’ elettrodomestico. Vediamo insieme allora come pulire la piastra.

Basti pensare che prodotti per i capelli come spuma, cera, cristalli liquidi, gel etc… vanno comunque a depositarsi sulle lamine della piastra, pertanto, almeno una volta al mese, andrebbero pulite.

Per la pulizia della piastra l’apparecchio dovrà essere spento e scollegato dalla presa di corrente e ovviamente freddo, quindi con un panno morbido in microfibra e una bacinella con dell’acqua tiepida potrete pulirne i lati, poi con l’ aiuto di un cotton fioc pulite anche nella zona di giuntura tra le due piastre, per eliminare depositi di sporco.

Per lucidarla al meglio poi potrete utilizzare anche dell’ alcool denaturato e strofinare sulle piastre per fare in modo che siano anche eliminate anche eventuali macchie.

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Come Rivestire una Parete in Finta Pietra

Se apprezzi il fai da te ti piacerebbe realizzare alcune creazioni, come per esempio creare una fantastica parete di pietre finte, con questo articolo ti posso dare delle facili indicazioni che ti permetteranno di affrontare questa bellissima e particolare esperienza. Anche se in partenza questa realizzazione ti può apparire un’impresa complicata, voglio assicurarti che invece contrariamente a quello che puoi pensare è davvero facile! La tua parete, oltre a garantire un bellissimo effetto realistico, darà stile ed eleganza alla tua casa. Il finto rivestimento che avrai realizzato si adatta alle più varie esigenze. Infatti lo puoi mettere sia negli gli ambienti esterni che in quelli interni. Ovviamente la scelta del luogo determina anche quali materiali conviene usare: ad esempio per l’interno sono più indicate le pietre a base di gesso, mentre le pietre in terra cotta, in cemento o in pietra ricostruita sono da preferire per un utilizzo esterno.

La realizzazione di questa parete è piuttosto semplice. Naturalmente diventa tutto più facile avendo un minimo di manualità, poi basta un poco di impegno e buona volontà e vedrai che risultato. Fatta questa premessa non perdiamo altro tempo. Segui passo passo le mie indicazioni e i miei consigli e vedrai cosa sei in grado di fare con le tue mani, il risultato finale sarà piacevolmente inaspettato ed esaltante, la tua finta parete sarà un piccolo capolavoro.

Occorrente
Pietre finte
isolante (opzionale)
livella o corda
spatola dentellata
collante
pennello a setole dure
Una volta recuperato tutto l’occorrente vediamo come procedere nel posare le pietre, differenziando se si tratta di una parete interna o esterna. Ricordiamo, come descritto in precedenza, che l’utilizzo dei materiali è differente al seconda del tipo di parete. Inizamo con la parete esterna, per la quale è preferibile utilizzare pietre in terra cotta, in cemento o in pietra ricostruita.

Come rivestire una parete esterna
Per il rivestimento esterno è opportuno utilizzare una colla resistente al gelo (collante e rasante) da applicarsi su una rete di supporto posata su uno strato di cemento da esterni. Successivamente la prima cosa da fare per la posa delle pietre finte è quella di rendere liscio e pulito il muro. È consigliabile umidificare leggermente il muro in maniera da consentire un’aderenza perfetta al rivestimento.
Questa operazione preliminare è indispensabile perché se il muro è in brutte condizioni, bisogna operare una restaurazione dello stesso. Successivamente bisogna dividere la parete per linee orizzontali. Queste devono essere distanziate in base alla misura del rivestimento. È preferibile usare una livella oppure uno spago, dipende dalla vastità della superficie che si vuole rivestire. Bisogna poi considerare eventuali porte o finestre che interrompono la linea del disegno.

Come rivestire una parete interna
Per rivestire una parete interna devi spalmare la apposita colla usando una spatola dentellata sulla parete. Se la parete non fosse ben levigata è meglio usare una colla pastosa (non più di 10 millimetri di spessore). È importante spalmare la colla gradualmente e non in un’unica mano. Adesso procedi dall’alto verso il basso facendo aderire le pietre alla superficie che hai spalmato in precedenza con la colla.
Per completare il lavoro devi riempire tutte le fughe con una malta: da applicare con una sorta di sac à poche, simile a quella che usano i pasticcieri. Per concludere devi rifinire il tutto con un pennello a setole dure, un listello o anche con le dita (magari usa un guanto) in modo da eliminare residui di malta in più e compattare la malta nelle fughe. Dopo un paio d’ore, dovrai eliminare le eventuali sbavature. Ed ecco la tua parete di pietre finte di cui potrai andare orgoglioso a lungo.

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Come Pulire la Piscina

Chi l’ha detto che avere una piscina in casa sia solo un piacere? Certo possederla è una gran fortuna e un privilegio, di questi tempi. Ma oltre all’aspetto economico, anche le operazioni di pulizia della nostra piscina possono darci parecchie noie.

Pulire una piscina richiede impegno e preparazione: senza le giuste dritte, vi ritroverete spesso a fare i conti con problemi di igiene non così semplici da risolvere. Vediamo insieme come pulire la piscina di casa nel modo più semplice ed efficace, utilizzando i giusti accorgimenti che ci faranno risparmiare tempo ed energie.

Innanzitutto, ogni sera e al termine della bella stagione, ricordatevi di vestire la vostra piscina con le apposite coperture isolanti. Manterrete l’acqua della giusta temperatura ed eviterete il giorno dopo di andare a caccia di sporcizia come foglie, insetti e agenti esterni di vario genere. Se per coprire la vostra piscina utilizzate un telone in PVC, per pulirlo periodicamente può bastare una soluzione di acqua, detersivo neutro e aceto. Una volta asciutto, spolveratelo di borotalco, così farete meno fatica nel rimuoverlo successivamente, senza correre il rischio di strapparlo.

In caso di resti animali o vegetali in superficie, munitevi di un retino dalla rete stretta e a manico lungo, soluzione low cost che vi permetterà di risolvere le pulizie quotidiane.

Risulta essere fondamentale verificare ogni settimana lo stato di pulizia del filtro della vostra pompa e i valori del cloro e del Ph dell’acqua. Ricordatevi anche di utilizzare una piccola concentrazione di antialghe, azioni che insieme al monitoraggio della temperatura dell’acqua e dei livelli già citati vi aiuteranno a tenere igienizzati anche il fondo e le pareti della piscina.

Se invece avete a che fare con una piscina da pulire da cima a fondo sulle superfici, avete due possibilità: svuotarla completamente ed attaccare lo sporco con un pulitore ad alta pressione, oppure utilizzare strumenti professionali, come spazzole aspiratrici e pulitori idraulici, che possono svolgere la loro funzione restando tranquillamente immersi in acqua. Per non parlare dei robot, da attivare e lasciar lavorare in totale relax: minimo sforzo, massimo risultato!
Per pulire ed igienizzare la piscina in modo sicuro ed efficace il più delle volte servono prodotti specifici. Per esempio, un disinfettante idroalcolico pronto all’uso indicato per una rapida ed efficace disinfezione di tutte le superfici lavabili, materiali, attrezzature e strumentario in genere. Spruzzatelo su di un panno, passatelo e lasciate asciugare. Se l’area da trattare è estesa, spruzzatelo direttamente sulla superficie con l’apposito nebulizzatore e lasciatelo agire per almeno 15 minuti.

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Come Preparare un Detergente al Grano Saraceno

Per chi, come me, avesse spesso problemi di pelle sensibile ai detergenti, al sole, ai profumi e quant’altro, consiglio un detergente che nulla ha a che vedere col sapone ma che pulisce benissimo la pelle e la lascia morbidissima.
Ricordate i consigli per essere fresche in estate? E i rimedi naturali doposole?
Oggi propongo un rimedio per la pelle, ideale per l’estate.
Si tratta di un lavaggio fatto con farina molto fine di grano saraceno e acqua davvero molto semplice e facile da preparare.
Ma vediamo insieme come procedere, seguendo la ricetta da tratta dal libro ‘Cosmesi naturale pratica’ di Francesca Marotta, disponibile anche nell’edizione I libri di Gaia.

Ingrediente unico
farina di grano saraceno

Preparazione
Polverizzate la farina di grano saraceno nel macinacaffè elettrico.
Passatela poi in un setaccio a maglie finissime. Una zuccheriera con beccuccio dosatore è il modo più semplice per tenerla a portata di mano, pronta per l’uso.
Si conserva per circa tre mesi.

Utilizzo
Per lavarvi basterà bagnarvi e sfregare per qualche minuto la farina su tutto il corpo, formando una crema, e risciacquarvi bene. Risulterete perfettamente puliti e la vostra pelle sarà morbidissima senza seccarsi.
I rimasugli di farina passata al setaccio non si buttano: possono essere utilizzati per cucinare, mescolati alla polenta o nelle minestre.

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Come Decorare le Spazzole con il Decoupage

Con l’arrivo della Primavera si ha voglia di rinnovare non solo il guardaroba facendo shopping, ma di rallegrare ogni angolo della casa con piante, fiori e oggetti carini che ci ricordino che il bel tempo è alle porte. Io ho pensato di fare una piccola cosa per ravvivare il bagno senza fare modifiche strutturali o sostanziali, anzi…

Ho comprato delle nuove spazzole per capelli e ho avuto l’idea di farle diventare oggetti decorativi oltre che utili. Sono due, una grande rettangolare e una piccola ovale: ho iniziato con quella più grande e ho utilizzato diverse tecniche, quella ormai conosciutissima del découpage, lo stencil, lo spruzzo di colore e un soffio di polvere d’oro.

Per prima cosa, essendo di un materiale sintetico tipo plastica, ho passato una mano di aggrappante che si trova facilmente in ogni ferramenta o grande magazzino di bricolage, poi l’ho dipinta con i colori acrilici. Il colore di fondo è un rosa pallidissimo, ottenuto mischiando il bianco con una goccia di carminio e di giallo canarino. Con le forbicine da ricamo e con il cutter, ho ritagliato la figura di una fatina delle fragole stampata su una carta molto sottile (per il ritaglio ho utilizzato un tagliere in materiale sintetico, duro e che non si rovina), e per applicarla prima l’ho bagnata e poi asciugata con un foglio di scottex, per farle assorbire meglio il collante.

Quindi ho passato con un pennello sul retro della figura una colla apposita, ma si può usare anche normale colla vinilica diluita con acqua (3 parti di colla e una di acqua). Ho applicato con delicatezza la fatina nello spazio che avevo stabilito spennellando anche la parte superiore con la colla, attraverso un pennellino leggero che serve anche a non far formare bolle d’aria.

Sul manico ho fatto con lo stencil una decorazione in tema con la fatina scelta. Per darle un tocco più originale ho spruzzato con un pennello un po’ di color carminio qua e là formando delle striature e dei puntini e con la colla ancora fresca ho soffiato un po’ di polverina dorata. Ho passato la colla su tutta la superficie e poi ho dato una mano di finitura lucida all’acqua. Ora sto preparando quella più piccola, ho già dato il colore di fondo e “sporcato” i bordi con acrilico oro. Dovendo fare completo con l’altra, mi divertirò a cercare nella mia collezione di carte da découpage la figura giusta! Una cosa è certa, faranno un figurone sulla console di legno scuro del mio bagno.

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Come Lavare Indumenti di Lana Senza Rovinarli

La lana è un tessuto molto delicato, spesso nel lavarla si finisce per rovinarla. Nella guida che vi propongo oggi potrete trovare tutte le indicazioni utili per procedere al lavaggio degli indumenti di lana senza correre il rischio di rovinarla.

Lavate la lana in acqua tiepida con il detersivo adatto o con sapone a scaglie. Immergete il capo da lavare nell’acqua e premetelo delicatamente tra le mani, senza strofinare o torcere per evitare che la lana si infeltrisca. Sciacquate subito e molto bene, usando acqua alla stessa temperatura, sempre per evitare l’infeltrimento causato sia dagli sbalzi di temperatura sia dai residui di sapone. Non alzate gli indumenti di lana da un solo lembo perché il peso dell’acqua li può sformare. La lana irrestringibile è molto delicata. È consigliabile lavarla a mano e fare il risciacquo in lavatrice senza strizzarla.

Aggiungete all’acqua dell’ultimo risciacquo un cucchiaio di aceto o di bicarbonato per rendere la lana morbida e ravvivarne i colori. Non strizzate ma arrotolate l’indumento in un asciugamano di spugna e premete con le mani in modo che l’acqua venga assorbita dalla spugna. La lana mista a fibra sintetica si può lavare in lavatrice.

Se la lana è infeltrita tentate di recuperarla immergendola per 24 ore in acqua fredda con un cucchiaio di ammoniaca per ogni litro, oppure lasciatela un paio d’ore in acqua fredda a cui avrete aggiunto un quarto di latte per ogni litro. Se la lana risulta ingiallita, lasciatela a bagno per 24 ore in acqua con il succo di due limoni per ogni litro oppure con un cucchiaio di acqua ossigenata ogni tre litri. Per ravvivare i colori della lana lasciala a bagno in acqua a cui avrai aggiunto un cucchiaio di bicarbonato o un bicchiere di aceto.

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Come Realizzare una Compostiera

Possiedi un giardino e non sai come risolvere il problema dei “rifiuti organici”? Puoi risolverlo creando una piccola compostiera domestica che consentirà lo smaltimento di rifiuti della cucina (avanzi di cibo, residui di caffè, etc) e del giardino (vecchie potature, foglie e fiori secchi, etc).

La creazione. Il compostaggio è un processo naturale che porta allo smaltimento di rifiuti organici che degradati risultano ottimi fertilizzanti. Per far si che il compostaggio avvenga in maniera adeguata bisogna creare uno spazio apposito: scegli una zona ombreggiata del tuo giardino, magari coperta da una pianta a foglie larghe cosicché nel periodo estivo fornirà la giusta ombra e in quello invernale lascerà filtrare i pochi raggi solari disponibili. Individuato il posto ideale ti toccherà scavare una buca, destinata ad accogliere i tuoi rifiuti. Non preoccuparti di farla abbastanza profonda, il compost può assumere anche la forma di un cumulo. E’ importante che inizi a riempire la buca con “scarti verdi”, ovvero materiale fogliaceo: scarti di potatura, rami e foglie fresche Se vuoi rendere il tuo lavoro più preciso, puoi recintare il buco o lo spazio dedicato al compostaggio con qualche tavola di legno o con della rete di ferro.

Cosa puoi mettere nel cumulo. Il processo di compostaggio è piuttosto lungo, ma puoi sfruttare il tempo a tuo favore: iniziando il compostaggio nel periodo primaverile o ad inizio estate potrai utilizzare lo stesso cumulo fino al termine dell’inverno, quindi per molti mesi non avrai problemi su dove depositare i tuoi rifiuti. Puoi smaltire senza problemi gusci d’uovo, avanzi vegetali di ogni genere, filtri di te e di caffè, carta, pane raffermo o ammuffito e con un po’ di accortezza in più potrai smaltire anche la lettiere del tuo cane o gatto.

Il controllo. Se il cumulo ti sembra troppo secco, aggiungi un po’ di acqua con l’annaffiatoio oppure aumenta i rifiuti umidi come foglie fresche, resti di insalate verdi o di patate. Per regolare l’umidità del tuo compostaggio puoi bilanciare gli “scarti verdi” con quelli “marroni”. I rifiuti marroni sono quelli meno idratati, come ad esempio foglie e rami secchi, carta e pane raffermo. Nel caso di piogge troppo abbondanti dovresti coprire il cumulo con dei teloni di “tessuto non tessuto”.

Il compost. Una volta terminato il processo di degradazione puoi utilizzare il prodotto del nostro compostaggio, detto compost, come fertilizzante per il tuo orto, o come terriccio per piante particolari. Con il “compostaggio a cumulo” hai trasformato i rifiuti di casa tua in una vera terra fertile.

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Come Pulire il Forno con Rimedi Naturali

Pulire il forno è faticosissimo e per questo motivo non lo facciamo ogni volta che lo usiamo.
In questo modo, schizzi e residui di cottura si incrostano sempre di più fino a rendere la pulizia davvero impossibile.

Un rimedio davvero semplice consiste nell’utilizzare un foglio di alluminio, sia per pulirlo che per proteggerlo. Infatti se volete mantenere la leccarda pulita, rendendola sempre disponibile per pizze, crostini o biscotti, avvolgetela in un foglio di alluminio e cambiatelo quando è sporco. Ma l’alluminio ci viene in aiuto anche per pulire tutto il forno, evitandoci la spesa e la tossicità dei prodotti specifici industriali, infatti è provato che le schiume e gli spray per la detersione del forno sono fra le sostanze più tossiche e inquinanti.
Ora togliete i ripiani del forno, accartocciate sommariamente un foglio di carta argentata per cucina e sfregatelo dappertutto, anche sulle griglie, insistendo sui punti critici come gli angoli e il portello di apertura tutto schizzato di unto, poi passate una spugnetta imbevuta di aceto per eliminare i residui di unto e cibo e rimetteteci le griglie pulite. Ecco che il forno splenderà come nuovo.

Se non avete la carta stagnola a portata di mano e se il forno è davvero in condizioni disastrose, potete ricorrere a un altro rimedio naturale per pulire e sgrassare il forno.
Fate una miscela di sale fino e aceto di vino bianco, mettetelo su una spugnetta pulita e strofinate su tutta la superficie. Lasciate agire qualche minuto poi pulite con un panno umido, levando tutti i residui. Il sale serve anche per assorbire eventuali liquidi caduti nel forno durante la cottura e poi rimuoverli.

L’ultimo rimedio piacerà soprattutto ai più pigri perché è il calore e il tempo ad attivare gli agenti detergenti che in questo caso sono semplicemente limone e bicarbonato di sodio, e mentre loro lavorano al posto vostro potete stare tranquillamente in panciolle per una mezz’oretta.
Prendete una teglia dai bordi alti e metteteci due tazze di acqua, il bicarbonato di sodio e il succo di quattro limoni. Infornate la teglia a temperatura bassa per circa mezz’ora per far sciogliere e colare tutto il grasso dalle pareti.
Spegnete il forno, fatelo appena intiepidire e inzuppate un panno nella miscela rimasta e continuate la pulizia. Per sgrassare il vostro forno ancora più a fondo, se sono rimaste delle incrostazioni visibili, strofinate le due metà di un limone direttamente sulle pareti del forno tiepido e poi passateci una spugnetta umida per sciacquare.