Lavori Domestici

Come Cuocere le Uova

Mi sono ricordata dei molti modi di cuocere le uova dopo aver letto il post scritto ieri da Sara, che come me si occupa di ricette qui su Spigoloso. Basta conoscere i tempi di cottura, adoperare uova fresche, magari quelle dei contadini che allevano seguendo metodi antichi. Raccontare e fotografare i tanti modi di cuocere le uova è pressoché impossibile. Ho cercato di ricordare quelli più comuni, tralasciando le uova sode cui si è dedicata Sara. Adesso veniamo alle tecniche.

UOVA ALLA COQUE
I miei bambini le adorano, fortunatamente riesco spesso a rifornirmi di uova di grande qualità, rigorosamente biologiche, nate da galline allevate a terra, libere di scorazzare per quel magnifico luogo che si chiama Punta Campanella. Ebbene si, sono le galline felici del ristorante Don Alfonso. Svelato il segreto vi racconto come le cucino. Immergo le uova (temperatura ambiente) delicatamente in un pentolino con acqua in lenta ebollizione. Appena ricomincia il bollore cronometro tre minuti, (il tempo dipende molto dalla grandezza delle uova, io ho usato una misura grande) poi le scolo e le passo sotto l’acqua corrente per alcuni secondi. Rompo la parte superiore del guscio, l’albume deve essere cotto mentre il tuorlo crudo e tiepido. Sale e pepe.

UOVA IN CAMICIA
Una grande tecnica non così complicata come si crede, basta farci la mano. Occorre una casseruola capiente dove mettere a bollire abbondante acqua più due cucchiai di aceto bianco. Quando l’acqua bolle si comincia a girare con un cucchiaio in modo da creare un vortice al centro. Si rompe un uovo (in questo caso freddo di frigo e freschissimo) in una piccola tazza e lo si immerge delicatamente al centro del vortice. Si riduce la fiamma, l’acqua deve bollire appena, e si lascia cuocere per circa un minuto e mezzo. L’albume, girando velocemente, avvolge il tuorlo, quindi albume cotto e tuorlo crudo. Se poi nel frigo dovesse avanzarvi del tartufo bianco… (faccetta).

UOVA STRAPAZZATE
Lo dice il nome stesso, si devono strapazzare. L’unica attenzione è di non farle cuocere troppo altrimenti si seccano. Pertanto devono risultare morbide e vaporose. Si rompe la quantità di uova necessaria (una a testa per i normali, due per i mangioni), si sbattono ma non troppo, si correggono di sale e si versano in un pentolino con un filo d’olio o con del burro caldi. Con un cucchiaio si cerca di rompere le uova ma è un’operazione che dura pochi secondi.

FRITTATA
Questa è una tecnica tutta mia, che ho elaborato nel corso degli anni. In realtà procedo come per le uova strapazzate, solo che a un certo punto, quando sono a metà cottura, spiano il composto in maniera che si rapprenda e si crei un disco unico, pochi secondi e poi la volto. L’aspetto non sarà bellissimo ma la frittata risulterà più soffice.

OCCHIO DI BUE
Risulta essere l’uovo per eccellenza. Il vecchio padellino di ferro è l’ideale. Procedo in questo modo: metto una piccola quantità d’olio al suo interno e lo faccio scaldare, rompo l’uovo e verso solo l’albume, conservo il tuorlo in una metà del guscio. Faccio cuocere e solo prima di spegnere metto il tuorlo sull’albume per fargli prendere un leggero calore.

Questi sono solo alcuni metodi di cottura, ce ne sarebbero altri ma se continuo rischio anche di farvi arrivare il colesterolo alle stelle.