Consumatori

Come Funziona il Proiettore Wireless

Nell’era della tecnologia senza fili, è incredibile quanto sia diventato comodo proiettare immagini o video su un grande schermo senza dover fare i conti con cavi e connessioni complesse. Come un appassionato di gadget tecnologici, sono sempre stato affascinato da come questi dispositivi siano in grado di migliorare la nostra esperienza di visualizzazione. Questo è il motivo per cui ho deciso di approfondire l’argomento dei proiettori wireless, sperando di condividere un po’ della mia esperienza e delle mie scoperte con voi.

Cosa sono i proiettori wireless

Un proiettore wireless, come suggerisce il nome, è un dispositivo che consente di proiettare video o immagini senza la necessità di cavi. Questi proiettori utilizzano la connessione WiFi o Bluetooth per ricevere dati dal tuo dispositivo sorgente, come un computer o uno smartphone. Potete pensare a questi proiettori come a dei dispositivi di streaming, simili a quelli che usate per guardare Netflix o YouTube, ma invece di inviare i dati a una televisione, li inviano a un proiettore.

Questi proiettori possono essere incredibilmente utili in vari contesti, dalle presentazioni di lavoro alle serate film in famiglia. Essendo un grande appassionato di cinema, ho scoperto che avere un proiettore wireless mi ha permesso di creare un’esperienza di visione del cinema a casa che è assolutamente fantastica, senza dovermi preoccupare di nascondere o gestire cavi ingombranti.

Come funziona il proiettore wireless

Un proiettore wireless funziona ricevendo dati tramite una connessione wireless e poi proiettandoli su una superficie come uno schermo o un muro. Il funzionamento di base è simile a quello di un proiettore tradizionale, ma invece di ricevere i dati attraverso un cavo HDMI o VGA, li riceve tramite una connessione wireless.

Prima di tutto, dovrai configurare il proiettore per connettersi alla tua rete wireless o al tuo dispositivo tramite Bluetooth. Questo processo varia a seconda del proiettore, ma di solito comporta l’accesso alle impostazioni del proiettore utilizzando il telecomando fornito, la ricerca della tua rete o dispositivo e l’inserimento della password o il completamento del processo di pairing.

Una volta che il proiettore è connesso, dovrai selezionare il proiettore come dispositivo di uscita sul tuo dispositivo sorgente. Su un computer, questo potrebbe richiedere l’accesso alle impostazioni del display e la selezione del proiettore come schermo secondario. Su uno smartphone o un tablet, potrebbe essere necessario accedere alle impostazioni di condivisione dello schermo o di casting e selezionare il proiettore.

Infine, una volta che il tuo dispositivo sorgente è connesso al proiettore, tutto ciò che devi fare è avviare il video o l’immagine che desideri proiettare. Il proiettore riceverà i dati tramite la connessione wireless e li proietterà sulla superficie che hai scelto.

Vantaggi e svantaggi del proiettore wireless

Vantaggi del proiettore wireless
-Convenienza: Il vantaggio più evidente di un proiettore wireless è la sua comodità. Poiché non richiede cavi fisici per connettersi ai dispositivi di origine, non dovrai preoccuparti di gestire i cavi o di avere abbastanza lunghezza del cavo per raggiungere il tuo proiettore.
-Facilità di configurazione: Un proiettore wireless è solitamente facile da configurare. Puoi semplicemente connetterlo alla tua rete WiFi o abbinarlo via Bluetooth al tuo dispositivo. Non dovrai preoccuparti di trovare il cavo giusto o di inserirlo nella porta giusta.
-Compatibilità con vari dispositivi: I proiettori wireless possono ricevere input da una varietà di dispositivi, tra cui laptop, tablet e smartphone. Questo li rende molto versatili, specialmente se hai intenzione di utilizzare il proiettore per diverse attività come presentazioni di lavoro, serate di film o sessioni di gioco.
-Maggiore mobilità: Un proiettore wireless può essere facilmente spostato da una stanza all’altra o trasportato in luoghi diversi senza il bisogno di cavi supplementari o accessori.

Svantaggi del proiettore wireles
-Dipendenza dalla connettività wireless: Il principale svantaggio di un proiettore wireless è che è totalmente dipendente dalla connettività wireless. Se la tua connessione WiFi è instabile o se ci sono interferenze con il Bluetooth, potresti riscontrare problemi di lag o di perdita di segnale durante la proiezione.
-Qualità dell’immagine: A volte, la qualità dell’immagine su un proiettore wireless può essere inferiore a quella di un proiettore cablato, specialmente se stai trasmettendo contenuti ad alta definizione o 4K. Questo è dovuto al fatto che la trasmissione wireless può comportare una certa compressione dei dati, che può portare a una minore nitidezza dell’immagine.
-Consumo energetico: I proiettori wireless possono consumare più energia rispetto ai loro omologhi cablati, poiché devono mantenere una connessione wireless attiva. Se stai utilizzando un proiettore a batteria, potresti scoprire che la durata della batteria è inferiore quando utilizzi la funzione wireless.

Costo: Generalmente, i proiettori wireless tendono ad essere un po’ più costosi rispetto ai proiettori cablati. Se stai lavorando con un budget limitato, questo potrebbe essere un fattore da considerare.

Conclusioni

I proiettori wireless, come potete vedere, sono dispositivi incredibilmente versatili e comodi che possono migliorare notevolmente la vostra esperienza di visualizzazione. Non solo eliminano il bisogno di cavi ingombranti, ma rendono anche molto più semplice la condivisione di video o immagini da una varietà di dispositivi.

Per concludere, vorrei condividere un breve aneddoto sulla mia esperienza con un proiettore wireless. Un paio di anni fa, ho deciso di organizzare una serata cinema all’aperto per la mia famiglia durante l’estate. Ho preso il mio proiettore wireless, ho collegato il mio laptop e abbiamo proiettato un film su una grande tela bianca che avevo appeso tra due alberi. È stata un’esperienza fantastica e memorabile, e tutto ciò è stato possibile grazie alla comodità e alla facilità d’uso del mio proiettore wireless. Quindi, se siete alla ricerca di un modo per migliorare la vostra esperienza di visualizzazione, vi consiglio vivamente di considerare un proiettore wireless.

Fai da Te

Come Coltivare l’Echinodorus in Acquario

L’Echinodorus è un genere di piante acquatiche appartenente alla famiglia delle Alismataceae. Sono comunemente conosciuti come “sword plants” a causa della loro forma a lama di spada delle foglie.

Caratteristiche comuni degli Echinodorus

-Foglie grandi e lunghe, di solito verde scuro
-Fusti sottili e lunghe radici
-Producono fiori in cima al fusto, che possono essere bianchi, rosa o rossi
-Possono crescere fino a 90 cm di altezza
-Preferiscono un ambiente con una buona illuminazione
-Necessitano di nutrienti per crescere
-Possono essere coltivate sia in acquario che in laghetti da giardino
-Possono essere utilizzati come piante di fondo o come piante di punta.
Gli Echinodorus sono piante durevoli e adattabili, e possono essere coltivate in diverse condizioni di acqua e luce. Essi sono comuni in acquari d’acqua dolce, ma possono anche essere coltivati in acquari d’acqua salata.

Varietà

Ci sono diverse specie di Echinodorus, ma alcune delle più comuni utilizzate in acquari e laghetti da giardino sono:
-Echinodorus cordifolius, nota anche come “sword plant”, questa specie ha foglie lunghe e strette con una forma a lama di spada.
Echinodorus bleheri, nota anche come “amazon sword”, questa specie ha foglie grandi e larghe con una forma a lama di spada.
-Echinodorus grandiflorus, nota anche come “large-flowered sword plant”, questa specie ha foglie lunghe e strette con una forma a lama di spada e produce fiori grandi e vistosi.
-Echinodorus osiris, nota anche come “red osiris”, questa specie ha foglie verde scuro con una forma a lama di spada e produce fiori rossi.
-Echinodorus parviflorus, nota anche come “dwarf sword plant”, questa specie ha foglie più piccole rispetto alle altre specie e cresce ad un’altezza più bassa.
E’ importante notare che le diverse specie possono presentare caratteristiche differenti in base alla condizioni ambientali e alla coltivazione.

Coltivazione

Per coltivare l’Echinodorus in un acquario, è importante tenere presenti alcuni fattori chiave:

Luce. Echinodorus richiede una buona illuminazione per crescere. Assicurati di fornire una luce adeguata per la tua specie di Echinodorus.

Nutrienti. Echinodorus richiede nutrienti per crescere. Assicurati di fornire un fertilizzante specifico per piante acquatiche e di mantenere un adeguato livello di nutrienti nell’acqua.

Substrato. Echinodorus richiede un substrato adeguato per crescere. Utilizza un substrato di ghiaia o sabbia fine per aiutare le radici a penetrare e fornire una base solida per la pianta.

Temperatura dell’acqua. Echinodorus cresce meglio in acqua calda. Assicurati di mantenere una temperatura compresa tra i 22 e i 28 gradi Celsius.

CO2. Echinodorus richiede un adeguato livello di CO2 per crescere. Assicurati di fornire un adeguato apporto di CO2 attraverso un sistema di fertilizzazione a base di CO2 o attraverso la piantagione di piante che producono naturalmente CO2.

Pianta la tua Echinodorus nel substrato, in modo che le radici siano completamente coperte. Assicurati che la pianta sia ben posizionata e che non ci siano problemi di stabilità.

Echinodorus richiede una manutenzione regolare. Assicurati di rimuovere le foglie morte e le radici in decomposizione per evitare la proliferazione di alghe.

Echinodorus è compatibile con la maggior parte delle altre piante e pesci d’acquario, ma assicurati di scegliere specie che tollerano le stesse condizioni di acqua e luce.

Casa

Come Pulire i Vetri

I prodotti per rendere tersi i vetri sono tantissimi, dall’acqua addizionata con un po’ di ammoniaca o di aceto bianco (certune sostengono addirittura che basta l’acqua semplice) all’alcool, agli spray e ai detergenti liquidi composti di misteriose sostanze —mai che fossero specificate sulla confezione — messi in commercio sotto svariati nomi di fantasia, fino ai robot lavavetri che si muovono da soli. Non c’è che l’imbarazzo della scelta e della spesa.

A proposito degli spray: ve ne sono alcuni che oltre ai vetri puliscono altrettanto efficacemente i telai e gli infissi di legno verniciato.

Come per i detergenti, la scelta è vasta anche per i materiali con cui distribuirli e toglierli per asciugare i vetri: carta di giornale appallottolata, spugne (queste solo per la prima fase) naturalmente non per asciugare, pezzi di tela che non lasci peli, una pelle di daino. Se i vetri portassero tracce della vernice data al telaio o agli infissi eliminatele con una pezzuola imbevuta con trementina; se le sbavature fossero vecchie, grattatele con una lametta da barba (attente però a non rigare il vetro). Se fossero macchiati di colori ad acqua (idropitture), basteranno acqua e aceto.

Ancora un suggerimento: non lavateli mai quando sono battuti dal sole, perché si formerebbero arcobaleni che non riuscireste più a far scomparire. E se la pioggia li bagna, piuttosto che gemere sui vostri vetri lavati da poco (in genere succede così) e di nuovo malconci, affrettatevi ad asciugarli, anche a costo di piantare in asso un altro lavoro. Sarà una faccenda di pochi minuti che, rimandata, diventerebbe invece una faccenda assai più lunga e faticosa.

MANUTENZIONE

Se vibrassero fastidiosamente nel telaio, a ogni soffio di vento o a ogni passaggio di veicoli pesanti, è segno che hanno bisogno d’essere ristuccati. Non è un lavoro difficile: rimettete lo stucco nei punti da cui è saltato via, aiutandovi con la costa d’un coltello, se non avete l’apposita spatolina, e togliete le tracce che rimanessero sul vetro con uno straccetto intinto in olio di lino. Se i vetri non fossero stuccati ma infilati dall’alto nella scanalatura del telaio, eliminate l’inconveniente delle vibrazioni con qualche pezzetto di carta da pacchi piegato e ripiegato, che spingerete nella suddetta scanalatura con un coltello dalla punta arrotondata affinché non sia visibile.
AVVERTENZA

Ah, quasi quasi lo dimenticavamo: se non volete che si appannino, passateli con un po’ di glicerina emulsionata in acqua. È un metodo che funziona in maniera piuttosto soddisfacente.

Sport

Come si Esegue la Volée a Tennis

Se c’è un colpo a rischio di estinzione nel circuito del tennis individuale, questo è la volée. Il tennis moderno, infatti, punta tutto sulla potenza del servizio e sul gioco da fondo campo, mentre sempre più raramente ci si avvicina alla rete per mettere a segno il punto.

L’estetica lascia il posto all’efficienza, nonostante alcune eccezioni ancora presenti nel circuito. Chi utilizza il colpo a volo spesso porta a casa il punto, ma non tutti gli specialisti di questo servizio riescono ad ottenere lo stesso successo sotto rete.

Il doppio è, logicamente, in contrapposizione al gioco individuale. Nel due contro due, il servizio e la volée sono fondamentali. Viene considerato “volée” un tiro preso al volo, assestato prima che la palla rimbalzi a terra nel proprio campo di gioco, solitamente nella zona più vicina alla rete.

Mettere a segno questo colpo richiede doti naturali, quali: velocità, posizionamento, riflessi, intelligenza e tecnica. Il colpo a volo, infatti, spesso comporta qualche rischio, dal momento che l’avversario può rispondere con un colpo più pesante ma, se invece è ben eseguito, risulta essere davvero utile.

Essendoci a disposizione pochissimo tempo di reazione, ci sono diversi automatismi necessari per comprendere la corretta esecuzione del colpo. In posizione di attesa sotto rete, le racchette da tennis devono essere tenute frontali e alte. In guardia.

Dopo aver individuato la direzione della palla, il giocatore deve mettere in avanti il piede opposto all’area di impatto, mettendo il corpo di profilo ed equilibrando il peso prima dell’impatto. Ciò dovrebbe avvenire con la racchetta che arriva da dietro e leggermente dall’alto, naturalmente quando la traiettoria lo consente.

C’è poi da fare una differenziazione tra volée di dritto e di rovescio. Se la distanza dalla rete è grande, il giocatore deve trovare un impatto più profondo che non comporti rischi. Più vicino alla rete, invece, si può fare punto attraverso colpi trasversali. Con la giusta sensibilità, con forza e con un polso incredibile.

Il tempo di risposta è sicuramente una qualità di grande valore per qualsiasi giocatore, soprattutto in posizione di attacco sotto rete. Raggiungere la perfetta sincronia tra la reazione visiva e quella fisica richiede molto allenamento ed un talento innato. L’impugnatura consigliata è la Continental, così come per molti altri servizi.

Sport

Come si Esegue lo Smash a Tennis

Lo ‘smash’ o schiacciata è uno dei colpi più “appetitosi” del tennis e, di conseguenza, uno dei più rischiosi. A vederlo sembra un colpo abbastanza facile ma nella realtà non è così, perché dipende da molti fattori che rendono il risultato alquanto imprevedibile. Ed è anche per questo che è considerato un colpo spettacolare.

La meccanica è molto simile a quella del servizio, quindi un buon giocatore di solito mette lo ‘smash’ tra i suoi colpi preferiti.

Lo smash è il colpo più conclusivo del tennis, è molto offensivo e variabilmente rischioso. Normalmente viene utilizzato come difesa ad un attacco ma sono molti i giocatori che, con un pizzico di aggressività in più, cercano il punto proprio con questo tiro. Perché è un tiro che alla fine tende più a premiare che non a penalizzare.

La teoria di questo colpo è molto più facile della pratica, visto che è molto simile a quella del servizio. In entrambe i casi, infatti, i giocatori normalmente prediligono l’impugnatura Continental, anche se ce ne sono alcuni che impugnano le loro racchette da tennis con il ‘drive’, almeno provvisoriamente.

Il primo punto chiave per effettuare una buona schiacciata è la posizione. Una volta che l’avversario effettua il tiro, è il momento di indovinare la traiettoria della pallina e trovare quindi la posizione d’impatto ideale. Una volta in posizione, la mano sinistra (o destra se si è mancini) segnala la caduta della pallina, mentre la mano destra rimane in attesa dietro la testa.

Quando il giocatore ha la palla sopra la testa, deve colpirla quando essa si trova ancora in avanti rispetto al suo corpo, con il braccio destro teso al massimo e molta accelerazione di polso. Infine, il braccio che colpisce deve abbassarsi verso il lato opposto, proprio come nel servizio.

Il risultato sarà un colpo fortissimo difficile da contrastare, anche se a volte causa errori irreparabili nella misurazione: contro la rete o dieci metri oltre la linea di fondo. Per ridurre i rischi, i giocatore più talentuosi puntano a volte su schiacciate più ‘sfiorate’, utilizzando un liftato o topspin.

Un’altra variante può essere lo smash di rovescio, un tiro particolarmente complicato ma tremendamente efficace impiegato sia come tattica difensiva che di contrattacco.

A volte è meglio essere più calcolatori. Indietreggiare e restituire un colpo da fondo possono evitare di commettere gravi errori che potrebbero minare il morale di un giocatore e compromettere quindi l’intera partita.

Sport

Come si Migliora il Servizio a Tennis

L’importanza del servizio nel tennis è evidente, anche se spesso viene messo sotto accusa. Si tratta di un colpo primordiale, decisivo nella maggior parte delle partite di tennis, sia tra i professionisti che tra i dilettanti. Ed è anche il più complesso.

Tenere il servizio garantisce un gioco, almeno, la disputa di morte improvvisa. Solo la terra battuta può mettere in dubbio la sua importanza, in quanto l’argilla rallenta i colpi più potenti, ma permette comunque un buon servizio.

Non tutto è potenza, anche se un giocatore dotato di questa caratteristica può accaparrarsi moltissimi punti “gratis” durante una partita. Nel corso della storia, sono molti i giocatori che si sono specializzati nel servizio.

Alcuni, come Pete Sampras, hanno saputo elevare tale colpo alla perfezione assoluta. In questo modo, partita dopo partita, l’ex numero uno ha guadagnato decine e decine di punti a suo favore, vincendo di conseguenza numerosissimi titoli professionali.

Gran parte del suo successo sta nel talento del giocatore, anche se allenamenti coscienziosi e prolungati affinano la tecnica del servizio portando al raggiungimento di ottimi risultati.

La meccanica della battuta può essere suddivisa in più fasi. In primo luogo, posizionamento ed equilibrio. Poi, il lancio della pallina che precede l’impatto e la terminazione.

Prima di eseguire un servizio, ci si deve posizionare oltre la linea di fondo, mettere in avanti il piede opposto al braccio con cui si tira e l’altro parallelo alla linea, per sostenere il peso del corpo. E’ arrivato quindi il momento di scegliere la direzione e il tipo di colpo (piatto, slice, Kick).

Il momento del lancio della pallina è il più complesso, in quanto richiede un gioco di coordinazione quasi perfetto. Una mano lancia la palla in alto, mentre l’altra solleva la racchetta da tennis per colpirla in perfetta sincronia. Quando il gomito arriva all’altezza delle spalle, una leggerissima pausa precede l’impatto, mentre il peso del corpo avanza verso il piede messo in posizione anteriore. Tutto in un secondo.

Logicamente, dovendo la palla superare la rete, l’impatto dovrebbe avvenire sempre al di sopra la testa e con il braccio ancora perfettamente allungato. Infine, il braccio che ha tirato la palla viene flesso verso lo stomaco, mentre l’altro va intorno alla vita.

Con un po’ di tempo e perseveranza, un giocatore di livello medio-basso noterà un sensibile miglioramento nel suo servizio. Ora prenota un campetto, mettiti le scarpe da tennis, riscaldati e prova tutti i passaggi.

Sport

Come Eseguire il Colpo del Dritto a Tennis

Il ‘diritto’ è il colpo più intuitivo del tennis e, di conseguenza, il più facile da assimilare un po’ per tutti. Giocatori professionisti e dilettanti sfoggiano (a volte eccessivamente) il loro diritto a scapito del rovescio.

Tuttavia, ci sono ormai diverse sfumature di questo tiro che ne aumentano la difficoltà: dritto corto, piatto o liftato. Hanno tutti il loro perché, anche se il corto si utilizza sempre meno e viene ormai utilizzato solo come ultima speranza in fase di difesa.

Il liftato, invece, ha avuto sempre più fama. Bisogna colpire la palla dal basso e accelerare mantenendo la racchetta bloccata. Così facendo, le palle prendono effetto, peso ed altezza a fondo campo. E il gioco si fa particolarmente difficile per qualsiasi avversario.

Il piatto infine è molto più diffuso. Presuppone una predisposizione ben chiara per il gioco diretto e veloce. Senza remore o scambi prolungati. Il colpo piatto implica più rischi rispetto al liftato, perché la palla ha meno spazio sulla rete.

Avere un buon diritto non ne garantisce il successo, visto che è un requisito abbastanza comune. Il ‘diritto’ è alla base del tennis ma sono il servizio ed il rovescio a definire il livello effettivo di un giocatore.

Tuttavia, con un buon equilibrio nel repertorio, il ‘diritto’ è il modo più comune per fare punti. La strada dritta per la vittoria. Tutti i giocatori del mondo collezionano ‘winners’ grazie ai loro dritti, associando sportivamente concetti diversi come potenza e precisione.

Tuttavia, questo colpo è un’arma a doppio taglio. La fiducia è spesso fuorviante e converte il diritto in un tunnel fitto di errori. Prende tanto quanto dà, o anche di più, se le nostre condizioni psicologiche sono piuttosto deboli.

In ogni caso, l’esito di un diritto dipende sempre da come lo si accompagna. Insieme ad un rovescio preciso, ci starà sicuramente meglio. Dopo un servizio potente, sarà più decisivo. Per quanto si possa credere che sia il miglior colpo, non può fare tutto da solo.

Casa

Come Arredare la Camera di un Bambino

Arredare la stanza di un bambino è una delle cose più divertenti che ci siano. Le nostre case infatti rispecchiano molto il nostro essere adulti, la personalità che ci siamo costruiti, i nostri gusti e il nostro stile.

Ma quando arrediamo la stanza di un bambino non lo facciamo solo con il cervello, entra in gioco anche la nostra componente bambina, quella che ci fa pensare sia alla praticità sia all’allegria di svegliarsi ogni giorno in uno spazio “su misura“, creativo e colorato.

È bello (e doveroso) a volte dimenticarci la parte più razionale di noi stessi e scendere i gradini dell’età per ritrovarci a guardare il mondo con gli occhi di un bambino, e l’arredamento della loro camera è un ottimo modo per iniziare a sviluppare questa capacità così importante per rapportarci ai nostri figli. Vogliamo chiamarla empatia? Bene, oggi cercheremo di unire la praticità dell’organizzazione di una stanza con l’empatia dell’arredamento nei confronti dei piccoli di casa!

Un tappeto
A meno che i vostri figli non siano allergici agli acari e alla povere, un tappeto è un must in ogni stanza dei bambini.
Se il pavimento è freddo (in ceramica o marmo ad esempio) li aiuterà a limitare il trauma dello scendere dal letto la mattina, ma anche a giocare per terra senza rischiare un raffreddore.
Se il pavimento è in un materiale caldo come il legno sarà comunque uno strumento utile perché sedersi sul morbido è sempre più comodo, ma anche perché in caso di incontrollabili attacchi artistici i colori andranno a sporcare il tappeto e non il pavimento con grande vantaggio nel pulire gli eccessi creativi.

L’angolo del disegno
Ma in generale possiamo parlare di un angolo dedicato alla creatività. Avere uno spazio di questo genere nella propria stanza è una magia per ogni bambino che potrà dedicarsi alle sue opere preferite in tutto tranquillità è concentrazione.
I piccoli sono eccezionali nel dedicare tutta la propria attenzione a una specifica attività manuale o creativa, ma hanno bisogno di spazi dedicati e di rispetto per l’importanza di questi momenti che saranno fondamentali nel loro percorso di sviluppo.
Dedichiamo quindi alcune mensoline e dei contenitori colorati e facili da spostare ai materiali da disegno, paste modellabili, colle, ritagli di carta, ecc… così da facilitare la loro autonomia nel gestire un tipo di lavoro così personale.

Mobili contenitori
I bambini hanno sempre moltissimi giochi a cui con il tempo si aggiungeranno anche i materiali scolastici, quindi diventa fondamentale dotare la loro stanza anche di contenitori che aiutino a tenere in ordine.
Se abituiamo i nostri figli a tenere per bene le loro cose fin da piccoli, sarà più facile ottenere collaborazione anche su tutto il resto della gestione domestica perché avranno imparato che l’ordine quotidiano è più semplice del dover recuperare un caos ormai incontrollato.
Se sceglieremo inoltre soluzioni modulari sarà possibile adattare la stanza alla loro crescita.
Se guardate asili e scuole dell’infanzia cosa vedete? Piccoli tavolini, seggioline a misura di bimbo, armadietti che possano aprire da soli con piccole grucce per piccole mani.
Perché non pensare a queste cose anche nell’arredare la loro stanza? Letti su cui possano salire facilmente, cassetti dell’armadio facilmente raggiungibili, tavoli e sedie su cui possano stare senza aiuto e sorveglianza degli adulti sono solo alcuni degli esempi di quanto possa essere facile rendere una stanza rispettosa delle loro possibilità e, soprattutto, misure.

Luce
Gli ambienti dove vivono i bambini dovrebbe essere molto luminoso se vogliamo che diventi di più di un posto in cui dormire.
Voi passereste le vostre giornate in un luogo buio e cupo? Non penso proprio. Quindi cerchiamo di creare spazi luminosi per i nostri bambini, giocando con colori chiari (i pastello sono i migliori) e con gli specchi che ampliano otticamente la stanza e riflettono la luce dandole respiro.
Altro elemento che può essere utile è l’umidificatore, che permette di mantenere il livello di umidità nella stanza a livelli corretti e che spesso integra elementi luminosi.

Infine, la magia
L’ultimo punto da non dimenticare è la magia. La stanza di un bambino ha bisogno di elementi magici, un po’ pazzi.
Un volo di farfalle dipinto sul muro o attaccato a stickers su un armadio, uno specchio di forme strane, un quadro che sappia di fiabe, tutte queste cose aiuteranno i bimbi a crescere senza perdere di vista la meraviglia e la magia che ogni bambino dovrebbe avere.

Consumatori

Come si Mangiano i Semi di Chia

I semi di chia (salvia ispanica) sono prodotti da una pianta sud-americana della famiglia delle Lamiaceae e costituivano l’ alimentazione base dei popoli pre colombiani e sud americani in generale, solitamente mescolati con il mais o l’ amaranto. Questi semi hanno degli aspetti molto positivi sulla salute, ma nonostante questo, essi sono stati introdotti nel mercato europeo solo a partire dall’ anno 2009.

Come consumare semi di chia

Questi semi, privi di glutine e pertanto indicati anche per gli individui che soffrono di celeachia, sono ricchi di acidi grassi (basti pensare che il 20% di questi ne è costituito), pertanto hanno un ottimo effetto protettivo per le malattie cardio-vascolari. I semi di chia sono altresì ricchi di calcio, anche più del latte, pertanto sono particolarmente consigliati per la prevenzione e cura dell’ osteoporosi. Ricchi di antiossidanti ed amminoacidi utili alla formazione delle proteine, sono ottimali anche per la dieta vegetariana e per contrastare l’invecchiamento, azione quest’ ultima, supportata anche dall’ alto contenuto di vitamine e sali minerali.

Degno di nota è anche l’ alto contenuto di fibre, utili alla regolarità intestinale ed a contrastare i senso di fame, questi semi infatti, pare che siano un valido aiuto per le diete dimagranti, anche perchè aiutano ad abbassare il livello degli zuccheri nel sangue. Come tutte le cose però è buona norma non esagerare, anche perchè 10 gr di semi di chia apportano 50 calorie e potrebbero anche abbassare troppo la pressione. Vediamo allora come mangiare i semi di chia.

Per consumare questi semi l’ ideale è l’ unirli ad alimenti umidi, in modo che si ammorbidiscano un poco, potreste ad esempio consumarli con dello yogurt, magari mescolati ad altri cereali, o ancora per guarnire dei piatti e/o delle insalate. Potreste anche preparare una torta alla ricotta, sia dolce che salata, con l’ aggiunta di questi preziosi semi. I semi di chia se lasciati in ammollo in acqua, gelificano e questa gelatina può essere utilizzata come stabilizzante o addensante in preparazioni sia dolci che salate.

Come conservare semi di chia

I semi di chia sono noti per la loro durabilità e longevità, ma ecco alcuni suggerimenti per conservarli nel modo migliore possibile

Contenitore ermetico: Conserva i semi di chia in un contenitore ermetico. I barattoli di vetro con coperchio a vite o i contenitori di plastica alimentare con coperchi a tenuta sono opzioni valide.

Ambiente fresco e asciutto: Assicurati di conservare i semi in un luogo fresco e asciutto. Evita di esporli a fonti di calore diretto o a molta luce solare. Un armadio della cucina lontano dalla stufa o dal forno è solitamente un buon posto.

Longevità: Se conservati correttamente, i semi di chia possono durare per anni senza perdere la loro potenza nutrizionale. Tuttavia, per assicurarti la freschezza, cerca di utilizzarli entro uno o due anni dall’acquisto.

Verifica la freschezza: Anche se i semi di chia sono notoriamente resistenti, è ancora una buona idea verificare la loro freschezza prima di utilizzarli. Se noti un odore insolito o se i semi sembrano umidi o appiccicosi, potrebbero essere andati a male e dovrebbero essere scartati.

Conservazione in frigorifero o congelatore: Se vivi in un clima particolarmente caldo e umido, potresti voler considerare la conservazione dei semi di chia in frigorifero o in congelatore per prolungare la loro durata.

Ricorda sempre che, nonostante la loro durabilità, i semi di chia, come tutti gli alimenti, possono andare a male. Segui questi suggerimenti per assicurarti di conservare i semi di chia nel modo migliore possibile.

Come piantare semi di chia

Piantare semi di chia è un processo piuttosto semplice che può essere svolto in casa o in giardino. Ecco come fare.

In casa

Preparazione dei semi: Metti i semi di chia in un contenitore e coprili con acqua. Lasciali ammollare per 24 ore. Noterai che i semi formano una sorta di gel attorno a loro stessi, questo è normale.

Preparazione del terreno: Prendi un vaso o un contenitore con buoni fori di drenaggio. Riempilo con del terriccio ben drenante, lasciando circa 2,5 cm dal bordo superiore.

Semina: Pianta i semi sulla superficie del terreno. Non hanno bisogno di essere piantati profondamente; possono essere semplicemente sparsi sulla superficie e pressati leggermente nel terreno.

Cura: Annaffia i semi delicatamente per evitare di disturbare il terreno. Successivamente, mantieni il terreno umido ma non inzuppato. Posiziona il contenitore in un luogo caldo e luminoso, ma non direttamente sotto la luce del sole.

Germinazione: I semi di chia di solito germinano in una o due settimane. Una volta che le piantine hanno sviluppato una serie di vere foglie, potrai trapiantarle all’aperto se il clima lo permette.

All’aperto

Preparazione del terreno: Il terreno dovrebbe essere ben drenato e arricchito con compost o fertilizzante organico. Rimuovi eventuali sassi o detriti e allenta il terreno con un rastrello o una forca da giardino.

Semina: Semina i semi di chia direttamente nel terreno, spargendoli sulla superficie e pressandoli leggermente nel terreno.

Cura: Annaffia i semi delicatamente dopo la semina. Mantieni il terreno umido ma non inzuppato. Assicurati che le piantine ricevano molta luce solare.

Crescita: Le piante di chia crescono meglio in pieno sole e preferiscono le temperature tra i 20 e i 25 gradi Celsius. Possono tollerare la siccità, ma cresceranno meglio se annaffiate regolarmente.

Ricorda che le piante di chia possono diventare piuttosto alte, fino a 1 metro, quindi assicurati di lasciare abbastanza spazio tra le piante quando le semini. Normalmente, una distanza di 30-40 cm dovrebbe essere sufficiente.

Sport

Come Allenarsi per il Salto in Alto

Il salto in alto è una disciplina che appartiene all’atletica leggera e negli ultimi anno ha conquistato sempre di più il suo spazio nei giochi olimpionici. Gli atleti che eseguono il salto in alto si allenano in modo intenso prima di effettuare l’esercizio. Vi è infatti una difficoltà elevata di coordinare tutti i movimenti della parte superiore del corpo con quella inferiore e allo stesso tempo impiegare la giusta quantità di forza ed energia per saltare l’asta.

Vediamo quindi come allenarsi per il salto in alto. Prima di tutto è molto importante fare degli esercizi che aiutino a migliorare durante la fase della rincorsa, la fase più importante in quanto aiuta l’atleta a saltare quanto più in alto possibile. L’esercizio dello slalom e quello del cambio di direzione sono gli ideali. Per allenarsi invece per uno stacco molto più veloce ed energico è importante fare una piccola corsetta con soli 4 o 5 appoggi per poi staccare il corpo ed allungarsi verso l’alto come se ci stessimo allungando verso l’alto per prendere qualcosa. Oppure molto interessante è quella al posto di saltare verso l’alto superare un ostacolo posto sulla traiettoria.

Per quanto riguarda la parte in volo con la conseguente caduta c’è bisogno di un tipo di allenamento diverso e molto più intenso. In questa fase è necessario allenare molto i dorsali che dovranno aiutare a disegnare una sorta di traiettoria curva che permette di superare il baricentro e l’asticella in modo molto agevole.

Durante gli esercizi di allenamento è necessario focalizzarsi su una propria tecnica di salto in alto cercando di migliorare sempre di più le proprie prestazioni. L’allenamento deve essere quotidiano e costante. Solo così si potrà raggiungere un risultato eccellente che vi permetterà di ottenere grandi soddisfazioni anche a livello agonistico.