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Come Funziona il Cancello a Battente per Esterni

Tra i vari modelli di cancelli quello più utilizzato, che troviamo in ogni tipo di abitazione, dalla villa in periferia alla casa in città, è il cancello ad ante o a battente. Leggi la nostra guida per sapere quali sono le sue caratteristiche funzionali e come scegliere il modello adatto alla tua abitazione.

Caratteristiche

Il modello a battente, rispetto a quello scorrevole, la cui apertura ha un movimento di tipo orizzontale, è costituito di due ante uguali collegate ad un punto fisso per mezzo di cardini. La sua apertura è simile a quella di una porta, avviene all’interno, e per questo ha bisogno di una certa quantità di spazio che purtroppo non tutte le residenze possiedono. Nonostante ciò, per chi ha la possibilità di installarlo, il cancello a battenti oltre ad essere molto funzionale (basta mantenere in buono stato le giunture e i cardini) è anche un ottimo elemento d’arredo, che si arreda benissimo con l’abitazione e il contesto circostante.

E la sua qualità dipende dalla qualità stessa del materiale utilizzato per realizzarlo e dal tipo di lavorazione adottata. A riguardo va tenuto presente che diversi sono i materiali che possono essere adoperati per la costruzione di un cancello ad ante, tra questi ricordiamo il legno ed il metallo. Un cancello a battenti, oltre ad avere le sue specifiche dimensioni, necessita, durante la fase di apertura, di una certa quantità di spazio, che non possiamo non considerare al momento dell’acquisto. Questo dipende soprattutto dalla lunghezza delle ante, più le ante sono lunghe maggiore è lo spazio richiesto. Ma ahimè non tutti ne possiedono uno sufficiente per accogliere un cancello automatico, spesso anche la presenza di ostacoli quali tettoie o rami bassi ne possono impedire il funzionamento. In tutti questi casi, l’unica soluzione adottabile è quella di un cancello di tipo scorrevole, la cui apertura orizzontale permette di superare il problema.

Modelli

Come è stato ampiamente spiegato, il cancello a battenti funziona per mezzo di due ante mobili, la cui apertura e chiusura può essere manuale o automatica. Di conseguenza esistono due tipologie diverse di cancello a battenti:

-Cancello ad ante manuali
-Cancello ad ante automatico
Il primo tipo di cancello, quello manuale, è il classico cancello che troviamo nella maggior parte delle abitazioni. La sua diffusione è legata soprattutto al suo costo, molto più basso rispetto a quello automatico. L’unico svantaggio è proprio la sua apertura che essendo manuale può spesso risultare complicata e scomoda, soprattutto quando siamo in auto, ma di certo non paragonabile a quella di un cancello scorrevole, molto più pesante. A tale scopo potrebbe essere utile dotarla di una maniglia.

Il secondo tipo di cancello, quello automatico, molto più costoso, è un tipo di cancello, invece, la cui apertura e chiusura è regolata da un dispositivo elettronico, gestito per mezzo di un radiocomando. Si tratta di un meccanismo molto comodo, perché permette di aprire il cancello facilmente, senza doverlo spostare manualmente, quindi molto utile soprattutto negli impianti pesanti e di grandi dimensioni, più difficili da aprire a mano. Applicarlo è molto semplice e se siamo pratici possiamo farlo anche da soli. Esso va posto al di sotto del cancello stesso, proprio dove sono collocati i cardini delle ante.

Materiali

Solitamente quando pensiamo al cancello ad ante o a battenti lo pensiamo realizzato in metallo. In realtà vengono utilizzati anche altri materiali, tra cui il legno. Vediamo allora, in maniera dettagliata, le caratteristiche tecniche e decorative del cancello in metallo e di quello costruito in legno

-Cancello in legno
Il materiale utilizzato per la realizzazione di questo tipo di cancello è appunto il legno, un materiale naturale che se lasciato semplice, nel suo colore originario, dona all’abitazione un certo fascino, caldo e accogliente. Le travi però non possono essere lasciate allo stato brado, il tempo e le intemperie potrebbero danneggiarlo. È consigliabile utilizzare un antimuffa o comunque dei prodotti protettivi.
-Staccionata in legno
Anche questa è realizzata in legno, con travi di diversa dimensione. La staccionata in legno è sicuramente un’ottima soluzione per chi tiene al lato estetico. Essa infatti, anche se non molto sicura, è però una struttura parecchio decorativa, adatta al verde dei giardini o dei parchi.
-Cancello in metallo
Occorre precisare che questo tipo di cancello può essere realizzato con diversi tipi di metallo: ferro, ferro battuto e acciaio. Tra questi il più decorativo è senza dubbio il ferro battuto, il cui stile è molto più articolato rispetto a quello degli altri materiali, che sono più semplici e lineari. Va inoltre precisato che i cancelli in metallo rispetto a quelli in legno sono molto più sicuri, più stabili e più robusti.

Maniglie

Se desideriamo aprire il cancello in modo più comodo, perché non dotarlo di una maniglia? In commercio ne esistono di ogni tipo, per ogni gusto ed esigenza. Possiamo scegliere tra un’infinita di pomelli (tondi, ovali ecc) e tiranti. Il consiglio è però quello di fare sempre la scelta giusta, rispettando sicuramente il proprio gusto, ma soprattutto assecondando la conformazione del cancello stesso. È ovvio che un cancello in ferro battuto voglia un’impugnatura dello stesso tipo. Anche il cancello automatico può essere fornito di maniglia. Quest’ultima permette di aprire il cancello in maniera manuale, molto utile quando non c’è energia elettrica o il sistema di automatismo non funziona.

Prezzo e manutenzione

Per quanto concerne il costo e la manutenzione del cancello a battenti questi variano in base al tipo stesso di cancello, se manuale o automatico. Quello manuale ha sicuramente un costo più basso rispetto al cancello automatico. Il fatto che sia privo del meccanismo di automazione lo rende molto più accessibile da un punto di vista economico. Va però precisato che il mercato ci offre un’ampia scelta di cancelli manuali, i cui prezzi variano in base al tipo desiderato.

Anche la manutenzione, fortunatamente, non richiede una spesa elevata e non necessita di particolari attenzioni. Basta semplicemente dare di tanto in tanto un’occhiata alle giunture ai cardini, esattamente come si fa con le porte e le finestre, al fine di evitare che si formi della ruggine (spesso causata delle intemperie).

Il cancello automatico, invece, ha un costo molto più elevato. I motivi sono lampanti. Un cancello di questo tipo, pur essendo molto comodo, è però molto più articolato. Oltre alla spesa del cancello stesso, occorre sostenere anche il costo dell’impianto e del successivo montaggio e il costo del radiocomando. Per quanto riguarda la manutenzione, questa è la stessa richiesta dal cancello manuale: il controllo dei cardini e delle giunture. Inoltre, poiché si tratta di un cancello radiocomandato, occorre avere una particolare attenzione per il sistema di automatismo, soprattutto durante l’inverno.

Casa

Come Scegliere un Portone Antico

Porte vecchie, porte antiche, portoni vecchi e portoni antichi, questo l’oggetto della mia attivita’;ormai chiunque ristruttura un cascinale vecchio o una fattoria o un casale antico ci colloca almeno una vecchia o antica porta. Una porta rustica, povera, vecchia, ma di grande sapore ed arredativa come neanche un mobile lo sarebbe, oppure raffinata, elegante preziosa. In questi ambienti sono diventate quasi una necessità.

Generalmente e primariamente una porta o un portone servono per chiudere, per proteggere, difendere, occultare, nascondere, poi anche per essere gradevoli ed arredare. Le porte vecchie ed antiche hanno anche un’altra funzione;arredano si’, ma creando un’atmosfera che una porta nuova molto spesso non puo’ creare in un ambiente caratterizzato per esempio da travi e travetti al soffitto, cotto a pavimento oppure pavimenti in legno lavorati in modo totalmente artigianale e piallati a mano.

Il carattere forte, materico, di una vecchia porta in castagno dell’ ’800, rustica, ma pulita, restaurata a regola d’arte e finita a gomma lacca e cera d’api, con quel colore che varia da posizione a posizione o a seconda di come la luce la illumina, con quelle sfumature che vanno dal color te’ , al coffee, all’ambra perlacea della gomma lacca, al tabacco, al noce chiaro, al castagno antico scuro, è pressoche’ inimitabile. Da sola, incorniciata da una parete, è un solitaire, un gioiello di arredo che strappa il sorriso, che evoca ricordi, i tempi passati, quello che eravamo ed un calore. . . ritrovato. Molto spesso una vecchia porta o una porta antica arreda piu’ di un mobile, si’ perche’ personalizza di piu’;il mobile puo’ essere trasportato in una casa o nell’altra, la porta antica no.

Li’ in quella posizione è un. . . quadro unico, non ripetibile, che li’ dice una cosa , ma che in un’altra posizione da’ una sensazione completamente diversa. Spesso mi capita di(prevalentemente da signore e signorine)imparare cose nuove in relazione all’utilizzo anche improprio o inusuale di porte vecchie, di porte antiche e di ante o antine;. . . porte collocate in orizzontale dietro il letto, a parete, come testiere favolose ed uniche(chi Vi potra’ dire ho un letto come il Tuo?); oppure come piano di seduta, con un unico battente di portoncino, di una tavernetta, oppure ancora come quinta di separazione ed altre mille di queste stupende idee. . .

Storia

Dal latino Porta, con questo termine si definisce la chiusura ad una semplice imposta o a due battenti applicata ad una apertura praticata in una parete per consentire l’ingresso e l’uscita. L’evoluzione formale e stilistica della Porta riguarda la storia dell’architettura e della scultura quando si presenta decorata. I battenti delle porte sin dall’antichita’ furono prevalentemente lignei, cosi’ come ci ricordano quelli egizi in sicomoro, talvolta con rivestimenti in bronzo, come nelle Porte Assire, o con decorazioni dipinte, come nei palazzi di Creta e di Tirinto ove sono stati rinvenuti i piu’ antichi esempi di Porte del mondo greco.

Nell’Antica Roma le Porte, come ci testimoniano diverse raffigurazioni artistiche, ebbero decorazioni artistiche molto elaborate sugli interi battenti. Dall’eta’ Paleocristiana si ebbe una produzione parallela di battenti in legno(nel medioevo ornati spesso con ferro battuto)e in bronzo, di cui ci sono pervenuti piu’ abbondanti esemplari. Tra i piu’ antichi esempi lignei la Porta maggiore della Basilica Ambrosiana a Milano del secolo IV e la Porta di S. Sabina a Roma del secolo V entrambi con riquadri in cui sono raffigurate a rilievo scene sacre.

Grandi furono i capolavori Rinascimantali di Porte, dovuti ai nomi piu’ illustri della scultura italiana. Il Barocco impose invece il gusto dell’asimmetria e della esuberanza ornamentale con sinuosi intrecci di elementi vegetali, antropomorfi e zoomorfi. Raffinate furono poi le interpretazioni delle Porte del Rococo’ a cui seguirono, col Neoclassicismo Porte con una severa ripresa di forme e motivi classici. Per arrivare ai giorni nostri passando, troppo velocemente forse, alla tendenza di armonizzare le porte(interne) alla Boiserie. Prevalentemente, nelle porte interne, fu’ impiegata la impostazione a riquadri. Venezia e Genova diedero invece l’imput per la produzione delle Porte laccate(fatte a Laccatura Artistica), dipinte a mano e dorate a foglia. Certo molto veloce e riassuntiva, ma questa è una mini storia delle Porte e Portoni.

Caratteristiche

Noi ci dedicheremo soprattutto alle caratteristiche di Porte antiche e Portoni antichi trascurando le porte nuove, cioè quelle di attuale produzione industriale. In generale diciamo che sia che una Porta che un Portone sono costituiti prevelentemente, nella soluzione piu’ comune quella a riquadri, da traversi(quelli orizzontali) e da montanti(quelli verticali) che compongono o l’anta o i due battenti. Si perche’ tecnicamente la porta ad anta unica è costituita da un’anta, mentre se sono due si chiamano battenti(battono tra loro). All’interno delle luci composte dall’incontro tra montanti e battenti sono collocati dei pannelli, ad incastro, che possono essere lisci o lavorati ed anche percio’ intagliati, intarsiati o traforati.

Le giunzioni o connessioni tra montanti e traversi nel passato erano attuate con spine in legno che ancora oggi potrete notare se guardate con attenzione una Porta vecchia o antica. C’è da tenere presente che una volta, montanti e traversi erano connessi solo con spine in legno e non incollati;perche’?direte!Per consentire al legno tutte le sue naturali e possibili escursioni. . . .

Questa descrizione della struttura non è una semplificazione eccessiva e vale sia per Porte interne che per Portoni(esterni), quello che varia o variava sono gli spessori e le essenze usate(il tipo di legno). Ovviamente i pannelli poi potevano essere svasati all’estremita’ (bisellatura) per essere meglio infilati nei traversi e montanti, ma sempre senza colla. Il traverso inferiore poi(quello piu’ vicino al pavimento ed alla soglia) in genere, sia per le Porte che per i Portoni, era piu’ alto di quello superiore o centrale e nel Portone faceva anche da zoccolo. In passato le porte erano poi direttamente fissate al muro con zanche e piane in ferro che venivano murate nel muro e non prevedevano l’uso di un contorno porta o sembrano;questa è una particolarita’ che caratterizza le Porte antiche ed i Portoni antichi, oggi le nuove sono prevalentemente dotate di sembrani. Nella collocazione di una porta vecchia o di una porta antica questo dei fissaggi è un’elemento al quale dare importanza.

Tipologie

La prima grossa distinzione da fare è tra Porte vecchie e porte antiche da una parte e portoni dall’altra. Anche se sostanzialmente non sono dissimili, diremo che primariamente si distinguono in porte vecchie, porte antiche e portoni vecchi ed antichi con “finitura legno a vista” e finiture che prevedono una coloritura superficiale del legno e pertanto nascondono la venatura del legno(non a vista). Queste ultime si definiscono in vari modi. . . verniciate, laccate, smaltate, ma fanno tutte riferimento alla stesura di mani successive di vernici colorate sul legno. In questo ambito, impropriamente si dicono anche . . . laccate, ma è un termine di abbellimento, un’affinamento del termine. . . verniciate cosi’ riduttivo e povero.

In effetti la Laccatura Artistica(da non confondere pertanto con la. . . laccatura. . . generica che è un’altra cosa)è un procedimento esclusivamente artigianale anzi direi artistico:nasce a Venezia e a Genova nel ‘ 600, ed è una tecnica lunga, difficile e laboriosa , con la quale venivano appunto laccate delle porte(ma, non solo porte anche i mobili) e che prevedeva che dopo una lunga preparazione dei supporti lignei si procedesse con colla di coniglio, gessature a caldo, carteggiature, levigature, coloriture, dorature, dipinture eventuali ed anticature del colore tutto esclusivamente a mano ed a pennello!Ma torniamo alle finiture, dicevamo. . . finiture legno a vista e. . . non , tra queste ultime quelle verniciate e quelle Laccate;per la finitura legno a vista esistono per le verniciature di serie molte vernici trasparenti sia a solvente che ad acqua, io nella mia bottega le finiture legno a vista le realizzo solo ed unicamente con la gomma lacca (come si dovrebbe nel restauro di mobili) e non uso altre vernici trasparenti in commercio, pertanto produco io le mie . . . vernicette.

Nell’ambito poi delle diverse finiture , molti possono essere i motivi, i disegni e le forme delle porte vecchie ed antiche e questo risponde alle esigenze del cliente che a suo tempo la fece costruire, all’abilita’ dell’intagliatore che le intaglio’, alle abitudini e tendenze locali, oltreche’ alle tendenze stilistiche di quel periodo.

Accessori

Le porte vecchie ed antiche ed i portoni vecchi ed antichi, hanno come le porte ed i portoni nuovi degli accessori, la grande differenza sta’ nel fatto che in passato tutta la produzione di elementi accessori per esempio, chiodi in ferro, spine in legno, maniglie in ottone o bronzo, pomoli in legno o bronzo o ferro, catenacci in ferro, saliscendi (un catenaccio verticale)in ferro, erano tutti prodotti da chi “faceva” la porta oppure da un’altro artigiano che con il fuoco, il mantice, la mazza, picchiando sul ferro arroventato plasmava il ferro sino a dargli la forma e le dimensioni volute da Lui e dal committente. Voi capite che razza di differenza c’è dall’andare presso una ferramenta a comperare dei chiodi e farseli!, uno per uno!o farli fare al fabbro uno per uno!!

E questo vale per tutte quelle parti in metallo, per esempio in ferro fucinato, che sono dei veri e propri capolavori artigianali. Catenaccini con dei ricci deliziosi, grossi catenacci singolari e massicci. . questa è la grossa differenza, la manualita’ esclusivamente artigianale ed il prodotto standard, stampato, prodotto con rigorosa uguaglianza tra un pezzo e l’altro certo, ma senza arte.

Ho tirato giu’ da porte, maniglie in ferro fatte a mano che era un piacere osservarle per la delicatezza di esecuzione, per i dettagli, pur se realizzati non nella cera, ma nel ferro!!Molto spesso questi oggetti(pardon!accessori) erano realizzati in ferro fucinato a mano, era il metallo meno costoso, in bronzo, ho trovato fusioni fantastiche di maniglie, una coppia pertanto in teoria uguali, ma guardandole bene erano una diversa dall’altra!. A volte le fusioni in bronzo erano anche dorate, poi in ottone, questi erano i materiali comuni. Senza dimenticare maniglie in legno, certo spesso semplici e rustiche, ma anche in legno. In qualche Porta antica finita a laccatura artistica ho trovato pomoli circolari in porcellana bianca, deliziosi anche questi, spesso accostati a Porte Antiche stilisticamente I Neoclassicismo detto anche Luigi XVI

Come scegliere

Bella domanda!Per prima cosa Vi consiglierei di affidarVi a chi conosce questo prodotto perche’ visivamente e superficialmente tutti riteniamo di poter comperare qualsiasi cosa da soli, ma a volte(ed è successo anche a me )un prodotto ha caratteristiche che sono rilevabili solo da un’occhio allenato ed abituato al prodotto stesso. Questo significa, sopratutto se parliamo di una serie di porte antiche o di una porta antica di valore, di riferirsi al commerciante oppure al Vostro restauratore di fiducia.

Una porta antica deve essere scelta perche ci piace, ci prende si’ e su questo non ci sono dubbi, ma occorre pensare anche alle misure e cioe’ porsi il problema se questa porta antica, essendo un po’ piu’ bassa delle porte nuove(per esempio)ci va’ bene lo stesso. Poi. . . . la mano?

Cioè apre a spingere o a tirare?Destra o sinistra?Comunque nel caso ci piaccia una porta antica dobbiamo sapere che con queste porte dovremo necessariamente adattare la luce murale(la bucatura nel muro)alla porta stessa e non viceversa. Pertanto sarebbe logico con le porte antiche prima cercare la Porta Antica che ci piace e poi adattare la luce nel muro alla nostra Porta trovata. Io molte volte mi sono detto disponible e do’ consulenze a chi ha problemi inerenti alle porte vecchie o antiche anche in riferimento al montaggio a muro.

Casa

Case di Terra – Come Sono Fatte

Una casa di terra è un tipo di abitazione realizzata utilizzando la terra. Questo materiale ha il vantaggio di trattenere il calore, permettendo di realizzare un’abitazione calda e riparata dal vento e dall’umidità. Un altro vantaggio è la protezione che questo materiale offre nei confronti delle sostanze inquinanti l’atmosfera.

Struttura

Peter Vetsch e Arthur Quarmby hanno realizzato modelli di abitazioni che rispondevano a criteri di compatibilità con l’ambiente, pur mantenendosi estremamente moderne. Tali abitazioni permettono un contatto con la natura e un’architettura progressista, che organizza lo spazio in maniera diversa rispetto alle classiche abitazioni con muri ad angolo retto.

L’obiettivo di questa architettura, infatti, non è adattare la terra all’abitazione, ma costruire l’edificio in modo da salvaguardare quanto più possibile il paesaggio. Avere una casa di terra, inoltre, non significa dover rinunciare ai moderni elettrodomestici, bagni e sistemi elettrici. Ciascuna di queste abitazioni è unica e ha una propria personalità. Possono essere realizzate come abitazioni singole in un’area, o utilizzate per creare zone residenziali.

Caratteristiche

Le case di terra offrono i loro vantaggi principali nei campi del risparmio energetico e della sicurezza, ma anche della ecocompatibilità.

-Sicurezza
Queste abitazioni sono particolarmente sicure nei confronti del vento e dei temporali. L’assenza del tetto, ad esempio, evita la presenza di un punto che potrebbe essere soggetto ai maggiori danni strutturali. Le forme arrotondate di questo tipo di casa e le armature a rete la rendono anche un’abitazione molto resistente in caso di terremoto.
Rispetto alle abitazioni in legno, le case di terra hanno una buona resistenza antincendio, per via del fatto che il materiale da costruzione principale è rappresentato dal calcestruzzo.
-Clima
Questo tipo di abitazione permette di godere di condizioni climatiche ideali in ogni periodo dell’anno, dal momento che risulta essere più fresca d’estate ed è in grado di trattenere calore durante l’inverno. Consente anche di dimezzare l’umidità dell’aria. La densità dell’aria di queste abitazioni è ideale per realizzare una buona ventilazione.
-Ecocompatibilità
Un tetto coperto di terra renderà la vostra abitazione parte dell’ambiente, permettendo di inserirla nel paesaggio in modo equilibrato. Questi tetti, grazie alle piante verdi, contribuiranno all’ossigenazione della vostra casa. Permettono anche di recuperare una superficie utile.
Una casa di terra può essere edificata anche su un terreno collinoso, nelle aree in pendenza. Nei limiti del terreno edificabile, potrete costruire sotto terra e avvalervi di strutture a terrazza. Tali opzioni permettono di sfruttare al meglio le superfici edificabili, tutelando il paesaggio.
-Risparmio energetico
Una casa di terra consente un risparmio energetico fino al 50%. Un altro vantaggio è rappresentato dalla riduzione delle emissioni di CO2, dal momento che una delle principali cause del loro aumento, insieme alle automobili, è rappresentato dal fabbisogno energetico degli edifici non adeguatamente isolati.
-Piante sul tetto
Sul tetto di una casa di terra è possibile far crescere delle piante. Il tetto di questo tipo di abitazione è in grado di raccogliere la maggior parte dell’acqua piovana e rilasciarla gradatamente.
-Illuminazione
Le case di terra non sono affatto poco illuminate, come si potrebbe pensare. Vengono progettate in modo da essere dotate di stanze piene di luce, attraverso facciate di vetro e globi di illuminazione. Lo stesso sistema può essere utilizzato anche per illuminare i bagni.

Lavori Domestici

Come Conservare Cubetti di Ghiaccio

Siamo abituati a pensare al ghiaccio come qualcosa di semplice e senza problemi, non è così? In realtà, anche per quanto riguarda la sua conservazione, c’è qualcosa da sapere. Specialmente quando prepari un bel cocktail freddo o una limonata rinfrescante in una giornata estiva, l’ultimo pensiero che vuoi avere è di rimanere senza ghiaccio. O peggio, scoprire che i tuoi cubetti di ghiaccio hanno assorbito odori indesiderati dal freezer. Questa guida ti aiuterà a conservare correttamente i tuoi cubetti di ghiaccio, per avere sempre a disposizione ghiaccio fresco e pulito.

Conservazione dei Cubetti di Ghiaccio

La conservazione dei cubetti di ghiaccio può sembrare un compito semplice, ma in realtà è un processo che richiede attenzione e cura per garantire che il tuo ghiaccio rimanga fresco, pulito e privo di odori indesiderati.

Iniziamo con un fatto fondamentale: il ghiaccio, come molti altri alimenti, può assorbire gli odori presenti nel tuo freezer. Quindi, se hai alimenti con odori particolarmente forti nel freezer, come pesce, aglio o formaggi stagionati, il tuo ghiaccio potrebbe finire per assorbire questi odori, influenzando negativamente il gusto delle tue bevande. Per prevenire ciò, la soluzione più efficace è quella di conservare i cubetti di ghiaccio in un contenitore ermetico. Contenitori di plastica con coperchi a tenuta d’aria sono particolarmente adatti per questo scopo. Dopo aver fatto congelare l’acqua nelle tue vaschette per il ghiaccio, sposta i cubetti nel contenitore ermetico e riponilo nel freezer.

Un altro elemento da tenere in considerazione è la sublimazione del ghiaccio. Questo è un processo per cui il ghiaccio passa direttamente dallo stato solido allo stato gassoso, riducendo così le dimensioni dei cubetti o addirittura facendoli scomparire del tutto. Questo è particolarmente probabile se i cubetti di ghiaccio vengono conservati nel freezer per periodi di tempo molto lunghi. Per evitarlo, è consigliabile utilizzare i cubetti di ghiaccio entro un mese dalla loro produzione.

Inoltre, è importante pulire regolarmente le tue vaschette per il ghiaccio. Anche se l’acqua che usi per fare il ghiaccio è pulita, le vaschette possono accumulare residui con il tempo. Questo può influenzare la qualità del tuo ghiaccio. Quindi, assicurati di lavare le tue vaschette per il ghiaccio con acqua calda e sapone dopo ogni uso, o almeno una volta a settimana. Lo stesso vale nel caso in cui si utilizzi una macchina del ghiaccio, il dispositivo necessita di regolare pulizia.

Infine, per ottenere cubetti di ghiaccio di alta qualità, considera la qualità dell’acqua che utilizzi. L’acqua di rubinetto può contenere cloro e altri minerali che possono influenzare il gusto del tuo ghiaccio. Se possibile, usa acqua filtrata o acqua in bottiglia per fare i tuoi cubetti di ghiaccio.

Con queste semplici ma efficaci misure, sarai in grado di conservare i tuoi cubetti di ghiaccio in modo ottimale, assicurandoti che siano sempre pronti per rinfrescare le tue bevande!

Conclusioni

In conclusione, conservare correttamente i cubetti di ghiaccio è un passo piccolo ma importante per garantire bevande fresche e deliziose. Con un po’ di attenzione e cura, si può facilmente evitare di finire con ghiaccio che sa di pesce o che si è evaporato completamente!

A proposito, ricordo un episodio divertente legato alla conservazione dei cubetti di ghiaccio. Un mio caro amico, per una festa estiva, aveva preparato una grande quantità di ghiaccio, ma aveva dimenticato di conservarlo in un contenitore ermetico. Purtroppo, aveva anche conservato nel freezer una fetta di torta di formaggio molto odorosa. Il risultato? Be’, diciamo solo che il ghiaccio aveva un retrogusto “interessante”. Da allora, ha sempre conservato il suo ghiaccio in contenitori ermetici!

Ricorda, un po’ di attenzione in più può fare la differenza tra un cocktail perfettamente rinfrescante e uno… beh, un po’ più “aromatico” di quanto avresti voluto. Buona conservazione e goditi le tue bevande ghiacciate.

Fai da Te

Come Affilare una Zappa

C’è qualcosa di profondamente soddisfacente nel prendersi cura degli attrezzi da giardinaggio. In questo senso, l’affilatura di una zappa è un’abilità fondamentale per chiunque abbia un pollice verde. Non solo l’affilatura migliora l’efficacia dell’attrezzo, rendendo il lavoro di giardinaggio più semplice e meno faticoso, ma può anche prolungare la vita utile della zappa stessa.

Come Affilare una Zappa

Affilare una zappa non è solo una questione di lima e metallo, ma anche di tecnica e pazienza. Vediamo insieme come affilare una zappa, in modo da rendere il lavoro di giardinaggio più piacevole ed efficiente.

Gli Strumenti Essenziali
Prima di tutto, dovremmo raccogliere gli strumenti necessari
-Lima per metalli: Questo sarà lo strumento principale per l’affilatura. Una lima da 10 pollici è solitamente adatta per la maggior parte delle zappe, ma se la tua zappa è particolarmente grande o piccola, potresti aver bisogno di una lima di dimensioni diverse.
-Morsetto o morsa: Questo strumento ti aiuterà a tenere ferma la zappa durante l’affilatura, permettendoti di lavorare in sicurezza e con precisione.
-Guanti di protezione: Anche se stiamo lavorando con attenzione, un piccolo scivolamento può succedere. I guanti di protezione ci aiuteranno a proteggere le mani.
-Occhiali di sicurezza: Durante l’affilatura, piccoli frammenti di metallo potrebbero volare via. Gli occhiali di sicurezza proteggeranno i tuoi occhi.

I Passaggi per l’Affilatura Perfetta
Preparazione: Prima di iniziare, metti i tuoi guanti e gli occhiali di sicurezza. Blocca la zappa nella morsa o nel morsetto, con il bordo rivolto verso l’alto. Assicurati che sia ben salda, ma fai attenzione a non serrare troppo forte per non danneggiare il manico.
Affilatura: Adesso, prendi la lima e posizionala a un angolo di 45 gradi rispetto al bordo della zappa. Muovi la lima lungo il bordo, spingendo sempre in una direzione, dal manico alla punta della zappa. Assicurati di mantenere l’angolo costante e di applicare una pressione uniforme. Questo garantirà un affilatura uniforme su tutto il bordo.
Verifica: Dopo aver passato la lima diverse volte, fermati per un attimo e controlla il tuo lavoro. Il bordo dovrebbe sembrare più affilato e brillante. Se noti dei punti ancora smussati o irregolari, ripeti l’operazione fino a quando il bordo non è uniformemente affilato.
Pulizia: Dopo aver terminato l’affilatura, pulisci la zappa con un panno umido per rimuovere i residui di metallo. Questo passaggio è importante per mantenere la zappa in buone condizioni.

Ricorda, l’affilatura è un processo che richiede pazienza. Prenditi il tuo tempo e assicurati di farlo correttamente, e la tua zappa ti ringrazierà rendendo il tuo lavoro di giardinaggio molto più facile.

Conclusione

L’affilatura regolare della tua zappa non solo la renderà più efficiente, ma ti aiuterà anche a prenderti cura dei tuoi attrezzi da giardinaggio, prolungandone la vita utile.

Ricordo quando ho affilato la mia prima zappa. Ero un giovane appassionato di giardinaggio, e non avevo idea di come farlo. Mi sono avventurato nell’impresa con un misto di nervosismo e entusiasmo. All’inizio, mi sembrava un compito arduo, ma con un po’ di pratica, sono riuscito a padroneggiare la tecnica.

La prima volta che ho usato la mia zappa appena affilata, mi sono meravigliato di quanto fosse più facile lavorare il terreno. Il mio lavoro di giardinaggio è diventato non solo più semplice, ma anche più piacevole. Da allora, ho sempre fatto in modo di tenere i miei attrezzi da giardinaggio ben affilati. Non c’è niente di meglio che sentire la zappa scivolare facilmente nel terreno, sapendo che è il risultato del proprio duro lavoro.

Ricorda, come nel giardinaggio, anche nell’affilatura degli attrezzi, la pazienza e l’attenzione ai dettagli sono la chiave del successo. Buon giardinaggio!

Consumatori

Come Funziona l’Orologio Contavasche

La nuotata è un’attività fantastica e coinvolgente, ma se stai cercando di tenere traccia delle tue vasche durante un allenamento intenso, può diventare un po’ complicato. Ecco perché gli orologi contavasche sono stati introdotti nel mondo del nuoto. Questo pezzo di tecnologia è una vera manna per i nuotatori, permettendo loro di concentrarsi sulla tecnica e sulla forma invece di contare le vasche. Ma come funzionano esattamente questi orologi? Scopriamolo insieme.

Cosa sono gli Orologi Contavasche e a Cosa Servono

Gli orologi contavasche, come suggerisce il nome, sono dispositivi indossabili, generalmente sotto forma di orologio da polso, progettati specificamente per tracciare il numero di vasche che un nuotatore percorre durante un allenamento o una gara. Sono strumenti molto utili per i nuotatori che vogliono monitorare il loro progresso, migliorare la loro resistenza o semplicemente tenere traccia delle loro prestazioni senza il bisogno di conteggiare mentalmente ogni vasca.

Questi orologi contavasche sono particolarmente utili per i nuotatori professionisti e gli allenatori, ma anche per i nuotatori dilettanti che desiderano migliorare la loro forma fisica o il loro stile di nuoto. Forniscono dati precisi che possono aiutare a perfezionare la tecnica, monitorare la resistenza e, in definitiva, migliorare le prestazioni.

Come Funziona l’Orologio Contavasche

Ma come fa un orologio contavasche a tenere traccia delle tue vasche? La risposta risiede nella tecnologia avanzata che questi orologi utilizzano.

La maggioranza degli orologi contavasche funziona utilizzando una combinazione di sensori di movimento, accelerometri e algoritmi intelligenti. Quando indossi l’orologio e inizi a nuotare, l’orologio rileva il tuo movimento e lo confronta con l’andamento tipico del nuoto. Quando rileva un cambiamento nel movimento, come quando ti giri alla fine di una vasca, lo registra come una nuova vasca.

Alcuni orologi contavasche più avanzati utilizzano la tecnologia GPS per monitorare la tua posizione e calcolare la distanza percorsa. Questi sono particolarmente utili per il nuoto in acque libere, dove non ci sono vasche da contare.

È importante notare che per ottenere i risultati più precisi, devi impostare correttamente l’orologio. Questo può includere l’impostazione della lunghezza della vasca, il tipo di stile di nuoto e altri parametri pertinenti. Una volta impostato, tutto quello che devi fare è nuotare e lasciare che l’orologio faccia il suo lavoro.

Come scegliere l’orologio contavasche

Scegliere l’orologio contavasche giusto può fare la differenza tra un allenamento produttivo e uno frustrante. Ecco alcuni fattori chiave da considerare quando si sceglie un orologio contavasche:

Funzionalità
Il primo fattore da considerare è quali funzionalità desideri nel tuo orologio contavasche. Tutti gli orologi contavasche ti diranno il numero di vasche che hai nuotato, ma molti offrono anche altre funzionalità, come il monitoraggio della frequenza cardiaca, il conteggio delle calorie bruciate, il rilevamento dello stile di nuoto e la cronometraggio dei tempi di giro. Considera quali di queste funzionalità saranno più utili per il tuo allenamento.

Precisione
L’accuratezza è fondamentale quando si tratta di monitorare le tue prestazioni. Assicurati che l’orologio che scegli sia in grado di contare accuratamente le vasche e di fornire dati affidabili.

Resistenza all’acqua
Mentre questo potrebbe sembrare ovvio, è importante assicurarsi che l’orologio che scegli sia resistente all’acqua. Molti orologi sportivi sono resistenti all’acqua, ma non tutti possono resistere alla pressione dell’acqua di una piscina per lunghi periodi di tempo.

Comodità
Ricorda, starai indossando questo orologio mentre nuoti. Vuoi che sia comodo e che non ti distragga. Cerca un orologio con un cinturino regolabile e che si adatti bene al tuo polso.

Durata della batteria
Se prevedi di nuotare per lunghi periodi di tempo, avrai bisogno di un orologio con una batteria di lunga durata. Controlla quanto tempo dura la batteria in modalità di monitoraggio delle vasche e quanto tempo impiega a ricaricarsi.

Prezzo
Infine, il prezzo è un fattore importante. Gli orologi contavasche possono variare molto di prezzo, da modelli di base più economici a dispositivi high-tech più costosi. Considera quanto sei disposto a spendere e quali funzionalità sono più importanti per te.

Ricorda, l’orologio contavasche perfetto per te dipende dalle tue esigenze individuali. Prenditi il tempo per fare la tua ricerca e trova l’orologio che migliorerà al meglio la tua esperienza di nuoto.

Conclusioni

Concludendo, gli orologi contavasche sono strumenti potenti e convenienti che possono rendere l’allenamento e il monitoraggio delle tue prestazioni in nuoto molto più semplici. Sono intuitivi da usare e possono fornire una vasta gamma di dati utili, oltre al conteggio delle vasche.

Ricordo la prima volta che ho usato un orologio contavasche. Avevo appena iniziato a prendermi più seriamente la mia routine di nuoto e mi stavo allenando per una gara. Avere l’orologio al mio polso era come avere un allenatore personale invisibile. Mi ha liberato dalla preoccupazione di dover contare le vasche, permettendomi di concentrarmi totalmente sulla mia tecnica e sulla mia resistenza.

Ricordo chiaramente come durante uno dei miei allenamenti, mi stavo avvicinando alla fine della sessione e stavo iniziando a sentirmi stanco. Guardai il mio orologio e mi resi conto che ero solo a un paio di vasche dal mio obiettivo. Quel piccolo pezzo di informazione mi ha dato lo stimolo di cui avevo bisogno per spingermi un po’ di più e raggiungere il mio obiettivo.

Da quel giorno, non ho mai nuotato senza il mio orologio contavasche. È diventato un elemento fondamentale del mio allenamento, e lo consiglierei a qualsiasi nuotatore, sia che si stia allenando per una gara o semplicemente cercando di mantenersi in forma.

Consumatori

Come Funziona il Proiettore Wireless

Nell’era della tecnologia senza fili, è incredibile quanto sia diventato comodo proiettare immagini o video su un grande schermo senza dover fare i conti con cavi e connessioni complesse. Come un appassionato di gadget tecnologici, sono sempre stato affascinato da come questi dispositivi siano in grado di migliorare la nostra esperienza di visualizzazione. Questo è il motivo per cui ho deciso di approfondire l’argomento dei proiettori wireless, sperando di condividere un po’ della mia esperienza e delle mie scoperte con voi.

Cosa sono i proiettori wireless

Un proiettore wireless, come suggerisce il nome, è un dispositivo che consente di proiettare video o immagini senza la necessità di cavi. Questi proiettori utilizzano la connessione WiFi o Bluetooth per ricevere dati dal tuo dispositivo sorgente, come un computer o uno smartphone. Potete pensare a questi proiettori come a dei dispositivi di streaming, simili a quelli che usate per guardare Netflix o YouTube, ma invece di inviare i dati a una televisione, li inviano a un proiettore.

Questi proiettori possono essere incredibilmente utili in vari contesti, dalle presentazioni di lavoro alle serate film in famiglia. Essendo un grande appassionato di cinema, ho scoperto che avere un proiettore wireless mi ha permesso di creare un’esperienza di visione del cinema a casa che è assolutamente fantastica, senza dovermi preoccupare di nascondere o gestire cavi ingombranti.

Come funziona il proiettore wireless

Un proiettore wireless funziona ricevendo dati tramite una connessione wireless e poi proiettandoli su una superficie come uno schermo o un muro. Il funzionamento di base è simile a quello di un proiettore tradizionale, ma invece di ricevere i dati attraverso un cavo HDMI o VGA, li riceve tramite una connessione wireless.

Prima di tutto, dovrai configurare il proiettore per connettersi alla tua rete wireless o al tuo dispositivo tramite Bluetooth. Questo processo varia a seconda del proiettore, ma di solito comporta l’accesso alle impostazioni del proiettore utilizzando il telecomando fornito, la ricerca della tua rete o dispositivo e l’inserimento della password o il completamento del processo di pairing.

Una volta che il proiettore è connesso, dovrai selezionare il proiettore come dispositivo di uscita sul tuo dispositivo sorgente. Su un computer, questo potrebbe richiedere l’accesso alle impostazioni del display e la selezione del proiettore come schermo secondario. Su uno smartphone o un tablet, potrebbe essere necessario accedere alle impostazioni di condivisione dello schermo o di casting e selezionare il proiettore.

Infine, una volta che il tuo dispositivo sorgente è connesso al proiettore, tutto ciò che devi fare è avviare il video o l’immagine che desideri proiettare. Il proiettore riceverà i dati tramite la connessione wireless e li proietterà sulla superficie che hai scelto.

Vantaggi e svantaggi del proiettore wireless

Vantaggi del proiettore wireless
-Convenienza: Il vantaggio più evidente di un proiettore wireless è la sua comodità. Poiché non richiede cavi fisici per connettersi ai dispositivi di origine, non dovrai preoccuparti di gestire i cavi o di avere abbastanza lunghezza del cavo per raggiungere il tuo proiettore.
-Facilità di configurazione: Un proiettore wireless è solitamente facile da configurare. Puoi semplicemente connetterlo alla tua rete WiFi o abbinarlo via Bluetooth al tuo dispositivo. Non dovrai preoccuparti di trovare il cavo giusto o di inserirlo nella porta giusta.
-Compatibilità con vari dispositivi: I proiettori wireless possono ricevere input da una varietà di dispositivi, tra cui laptop, tablet e smartphone. Questo li rende molto versatili, specialmente se hai intenzione di utilizzare il proiettore per diverse attività come presentazioni di lavoro, serate di film o sessioni di gioco.
-Maggiore mobilità: Un proiettore wireless può essere facilmente spostato da una stanza all’altra o trasportato in luoghi diversi senza il bisogno di cavi supplementari o accessori.

Svantaggi del proiettore wireles
-Dipendenza dalla connettività wireless: Il principale svantaggio di un proiettore wireless è che è totalmente dipendente dalla connettività wireless. Se la tua connessione WiFi è instabile o se ci sono interferenze con il Bluetooth, potresti riscontrare problemi di lag o di perdita di segnale durante la proiezione.
-Qualità dell’immagine: A volte, la qualità dell’immagine su un proiettore wireless può essere inferiore a quella di un proiettore cablato, specialmente se stai trasmettendo contenuti ad alta definizione o 4K. Questo è dovuto al fatto che la trasmissione wireless può comportare una certa compressione dei dati, che può portare a una minore nitidezza dell’immagine.
-Consumo energetico: I proiettori wireless possono consumare più energia rispetto ai loro omologhi cablati, poiché devono mantenere una connessione wireless attiva. Se stai utilizzando un proiettore a batteria, potresti scoprire che la durata della batteria è inferiore quando utilizzi la funzione wireless.

Costo: Generalmente, i proiettori wireless tendono ad essere un po’ più costosi rispetto ai proiettori cablati. Se stai lavorando con un budget limitato, questo potrebbe essere un fattore da considerare.

Conclusioni

I proiettori wireless, come potete vedere, sono dispositivi incredibilmente versatili e comodi che possono migliorare notevolmente la vostra esperienza di visualizzazione. Non solo eliminano il bisogno di cavi ingombranti, ma rendono anche molto più semplice la condivisione di video o immagini da una varietà di dispositivi.

Per concludere, vorrei condividere un breve aneddoto sulla mia esperienza con un proiettore wireless. Un paio di anni fa, ho deciso di organizzare una serata cinema all’aperto per la mia famiglia durante l’estate. Ho preso il mio proiettore wireless, ho collegato il mio laptop e abbiamo proiettato un film su una grande tela bianca che avevo appeso tra due alberi. È stata un’esperienza fantastica e memorabile, e tutto ciò è stato possibile grazie alla comodità e alla facilità d’uso del mio proiettore wireless. Quindi, se siete alla ricerca di un modo per migliorare la vostra esperienza di visualizzazione, vi consiglio vivamente di considerare un proiettore wireless.

Fai da Te

Come Coltivare l’Echinodorus in Acquario

L’Echinodorus è un genere di piante acquatiche appartenente alla famiglia delle Alismataceae. Sono comunemente conosciuti come “sword plants” a causa della loro forma a lama di spada delle foglie.

Caratteristiche comuni degli Echinodorus

-Foglie grandi e lunghe, di solito verde scuro
-Fusti sottili e lunghe radici
-Producono fiori in cima al fusto, che possono essere bianchi, rosa o rossi
-Possono crescere fino a 90 cm di altezza
-Preferiscono un ambiente con una buona illuminazione
-Necessitano di nutrienti per crescere
-Possono essere coltivate sia in acquario che in laghetti da giardino
-Possono essere utilizzati come piante di fondo o come piante di punta.
Gli Echinodorus sono piante durevoli e adattabili, e possono essere coltivate in diverse condizioni di acqua e luce. Essi sono comuni in acquari d’acqua dolce, ma possono anche essere coltivati in acquari d’acqua salata.

Varietà

Ci sono diverse specie di Echinodorus, ma alcune delle più comuni utilizzate in acquari e laghetti da giardino sono:
-Echinodorus cordifolius, nota anche come “sword plant”, questa specie ha foglie lunghe e strette con una forma a lama di spada.
Echinodorus bleheri, nota anche come “amazon sword”, questa specie ha foglie grandi e larghe con una forma a lama di spada.
-Echinodorus grandiflorus, nota anche come “large-flowered sword plant”, questa specie ha foglie lunghe e strette con una forma a lama di spada e produce fiori grandi e vistosi.
-Echinodorus osiris, nota anche come “red osiris”, questa specie ha foglie verde scuro con una forma a lama di spada e produce fiori rossi.
-Echinodorus parviflorus, nota anche come “dwarf sword plant”, questa specie ha foglie più piccole rispetto alle altre specie e cresce ad un’altezza più bassa.
E’ importante notare che le diverse specie possono presentare caratteristiche differenti in base alla condizioni ambientali e alla coltivazione.

Coltivazione

Per coltivare l’Echinodorus in un acquario, è importante tenere presenti alcuni fattori chiave:

Luce. Echinodorus richiede una buona illuminazione per crescere. Assicurati di fornire una luce adeguata per la tua specie di Echinodorus.

Nutrienti. Echinodorus richiede nutrienti per crescere. Assicurati di fornire un fertilizzante specifico per piante acquatiche e di mantenere un adeguato livello di nutrienti nell’acqua.

Substrato. Echinodorus richiede un substrato adeguato per crescere. Utilizza un substrato di ghiaia o sabbia fine per aiutare le radici a penetrare e fornire una base solida per la pianta.

Temperatura dell’acqua. Echinodorus cresce meglio in acqua calda. Assicurati di mantenere una temperatura compresa tra i 22 e i 28 gradi Celsius.

CO2. Echinodorus richiede un adeguato livello di CO2 per crescere. Assicurati di fornire un adeguato apporto di CO2 attraverso un sistema di fertilizzazione a base di CO2 o attraverso la piantagione di piante che producono naturalmente CO2.

Pianta la tua Echinodorus nel substrato, in modo che le radici siano completamente coperte. Assicurati che la pianta sia ben posizionata e che non ci siano problemi di stabilità.

Echinodorus richiede una manutenzione regolare. Assicurati di rimuovere le foglie morte e le radici in decomposizione per evitare la proliferazione di alghe.

Echinodorus è compatibile con la maggior parte delle altre piante e pesci d’acquario, ma assicurati di scegliere specie che tollerano le stesse condizioni di acqua e luce.

Casa

Come Pulire i Vetri

I prodotti per rendere tersi i vetri sono tantissimi, dall’acqua addizionata con un po’ di ammoniaca o di aceto bianco (certune sostengono addirittura che basta l’acqua semplice) all’alcool, agli spray e ai detergenti liquidi composti di misteriose sostanze —mai che fossero specificate sulla confezione — messi in commercio sotto svariati nomi di fantasia, fino ai robot lavavetri che si muovono da soli. Non c’è che l’imbarazzo della scelta e della spesa.

A proposito degli spray: ve ne sono alcuni che oltre ai vetri puliscono altrettanto efficacemente i telai e gli infissi di legno verniciato.

Come per i detergenti, la scelta è vasta anche per i materiali con cui distribuirli e toglierli per asciugare i vetri: carta di giornale appallottolata, spugne (queste solo per la prima fase) naturalmente non per asciugare, pezzi di tela che non lasci peli, una pelle di daino. Se i vetri portassero tracce della vernice data al telaio o agli infissi eliminatele con una pezzuola imbevuta con trementina; se le sbavature fossero vecchie, grattatele con una lametta da barba (attente però a non rigare il vetro). Se fossero macchiati di colori ad acqua (idropitture), basteranno acqua e aceto.

Ancora un suggerimento: non lavateli mai quando sono battuti dal sole, perché si formerebbero arcobaleni che non riuscireste più a far scomparire. E se la pioggia li bagna, piuttosto che gemere sui vostri vetri lavati da poco (in genere succede così) e di nuovo malconci, affrettatevi ad asciugarli, anche a costo di piantare in asso un altro lavoro. Sarà una faccenda di pochi minuti che, rimandata, diventerebbe invece una faccenda assai più lunga e faticosa.

MANUTENZIONE

Se vibrassero fastidiosamente nel telaio, a ogni soffio di vento o a ogni passaggio di veicoli pesanti, è segno che hanno bisogno d’essere ristuccati. Non è un lavoro difficile: rimettete lo stucco nei punti da cui è saltato via, aiutandovi con la costa d’un coltello, se non avete l’apposita spatolina, e togliete le tracce che rimanessero sul vetro con uno straccetto intinto in olio di lino. Se i vetri non fossero stuccati ma infilati dall’alto nella scanalatura del telaio, eliminate l’inconveniente delle vibrazioni con qualche pezzetto di carta da pacchi piegato e ripiegato, che spingerete nella suddetta scanalatura con un coltello dalla punta arrotondata affinché non sia visibile.
AVVERTENZA

Ah, quasi quasi lo dimenticavamo: se non volete che si appannino, passateli con un po’ di glicerina emulsionata in acqua. È un metodo che funziona in maniera piuttosto soddisfacente.

Sport

Come si Esegue la Volée a Tennis

Se c’è un colpo a rischio di estinzione nel circuito del tennis individuale, questo è la volée. Il tennis moderno, infatti, punta tutto sulla potenza del servizio e sul gioco da fondo campo, mentre sempre più raramente ci si avvicina alla rete per mettere a segno il punto.

L’estetica lascia il posto all’efficienza, nonostante alcune eccezioni ancora presenti nel circuito. Chi utilizza il colpo a volo spesso porta a casa il punto, ma non tutti gli specialisti di questo servizio riescono ad ottenere lo stesso successo sotto rete.

Il doppio è, logicamente, in contrapposizione al gioco individuale. Nel due contro due, il servizio e la volée sono fondamentali. Viene considerato “volée” un tiro preso al volo, assestato prima che la palla rimbalzi a terra nel proprio campo di gioco, solitamente nella zona più vicina alla rete.

Mettere a segno questo colpo richiede doti naturali, quali: velocità, posizionamento, riflessi, intelligenza e tecnica. Il colpo a volo, infatti, spesso comporta qualche rischio, dal momento che l’avversario può rispondere con un colpo più pesante ma, se invece è ben eseguito, risulta essere davvero utile.

Essendoci a disposizione pochissimo tempo di reazione, ci sono diversi automatismi necessari per comprendere la corretta esecuzione del colpo. In posizione di attesa sotto rete, le racchette da tennis devono essere tenute frontali e alte. In guardia.

Dopo aver individuato la direzione della palla, il giocatore deve mettere in avanti il piede opposto all’area di impatto, mettendo il corpo di profilo ed equilibrando il peso prima dell’impatto. Ciò dovrebbe avvenire con la racchetta che arriva da dietro e leggermente dall’alto, naturalmente quando la traiettoria lo consente.

C’è poi da fare una differenziazione tra volée di dritto e di rovescio. Se la distanza dalla rete è grande, il giocatore deve trovare un impatto più profondo che non comporti rischi. Più vicino alla rete, invece, si può fare punto attraverso colpi trasversali. Con la giusta sensibilità, con forza e con un polso incredibile.

Il tempo di risposta è sicuramente una qualità di grande valore per qualsiasi giocatore, soprattutto in posizione di attacco sotto rete. Raggiungere la perfetta sincronia tra la reazione visiva e quella fisica richiede molto allenamento ed un talento innato. L’impugnatura consigliata è la Continental, così come per molti altri servizi.